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16:04 martedì 21 ottobre 2025
I trafficanti di Captagon, l’anfetamina siriana, si stanno rivelando un grave problema per il nuovo governo siriano In questi giorni le autorità hanno sequestrato 12 milioni di pasticche, la più grande operazione di questo tipo dalla caduta del regime di Assad.
In carcere Sarkozy verrà messo in isolamento per evitare che gli altri detenuti si facciano i selfie con lui L'amministrazione della prigione di La Santé di Parigi ha preso questa decisione per proteggere il Presidente dal suo "fandom" carcerario.
La prima serie tv tratta dal Signore delle mosche l’ha realizzata Jack Thorne, il creatore di Adolescence Con la consulenza degli eredi di William Golding, per garantire la massima fedeltà della serie, prodotta da Bbc, ai temi e alle atmosfere del romanzo.
Il figlio del fondatore di Mango sarebbe sospettato nell’indagine sulla morte del padre Lo riportano i quotidiani El Pais e La Vanguardia: la polizia starebbe verificando delle supposte incongruenze nelle dichiarazioni di Jonathan Andic relative alle circostanze della morte del padre Isak.
È morta Sofia Corradi, la donna che ha inventato l’Erasmus “per colpa” della burocrazia italiana Aveva 91 anni e l'idea dell'Erasmus le venne quando in Italia non le furono riconosciuti degli esami universitari fatti negli Usa.
Persino la ministra della Cultura francese ha ammesso che i ladri che hanno rubato i gioielli dal Louvre sono stati «molto professionali» Una sconsolata Rachida Dati ha dovuto ammettere che i ladri hanno agito con calma, senza violenza e dimostrandosi molto esperti.
Gli addetti stampa della Casa Bianca hanno risposto «tua madre» a una normalissima domanda di un giornalista durante una conferenza stampa Una domanda sul vertice tra Trump, Putin e Zelensky a Budapest, che Karoline Leavitt e Stephen Cheung hanno preso molto male, a quanto pare.
Hollywood non riesce a capire se Una battaglia dopo l’altra è un flop o un successo Il film di Anderson sta incassando molto più del previsto, ma per il produttore Warner Bros. resterà una perdita di 100 milioni di dollari. 

Quanto tempo ci vorrà perché un robot vinca un Pulitzer?

28 Settembre 2016

I robot vinceranno un premio Pulitzer in futuro. Parola di Kris Hammond, fondatore di Narrative Science, un’azienda che ha creato dei programmi in grado di trasformare dei dati complessi in un testo comprensibile da chiunque. Hammond, in realtà, aveva sentenziato così nel 2011 sul New York Times, e aveva stimato che sarebbe accaduto entro cinque anni. Non è successo, ma è stato uno spunto di riflessione per Abi Inman, che su Literary Hub ha spiegato come e dove i robot hanno sorpassato gli esseri umani.

Ad esempio, Janus Node è un robot che crea poesie. Il suo ideatore è Chris Westbury, neuropsicologo e autore, che ha raccontato come funziona il sistema: «Inizia una poesia con una frase modello e usa dei gruppi di parole per completarla. Sembra semplice, ma in realtà può complicarsi velocemente. Le regole che utilizza per riempire il template richiamano altre regole, che a loro volta ne richiamano altre: è basato su metodi di calcolo, e può portare a una scrittura piuttosto complessa». Janus, conosciuto anche come McPoet, ha anche un account Twitter che ogni giorno posta frasi generate dal computer.

robot

I robot, però, hanno soprattutto risvolti pratici: Inman ricorda di quando un terremoto ha colpito Los Angeles nel marzo 2014: il Los Angeles Times fu il primo a dare la notizia pochissimi minuti dopo, sfruttando l’algoritmo QuakeBot che aveva preso i dati della U.S Geological Survey e li aveva inseriti all’interno di un template pronto per essere pubblicato. Lo stesso anno, un ricercatore svedese chiese a dei soggetti di leggere un articolo scritto da un robot e uno scritto da un giornalista. Venne fuori che quello scritto dall’essere umano era più “piacevole alla lettura”, mentre quello del robot era più oggettivo e informativo.

Che i robot affianchino, o addirittura superino, le persone non è cosa nuova: è successo in vari campi e mansioni, ed è normale che vada di pari passo alla paura di perdere il lavoro o di venire controllati dalle macchine, come Io, Robot e Willy Wonka insegnano. D’altra parte, lo diceva già Calvino nel 1967, quando in Una pietra sopra esplorava il ruolo dei robot nella letteratura: «I cervelli elettronici, nonostante siano lontani dal produrre tutte le funzioni del cervello umano, sono comunque in grado di fornirci un modello teorico convincente per i più complessi processi della nostra memoria, le nostre associazioni mentali, la nostra immaginazione, la nostra coscienza».

In conclusione, però, per Inman i robot fanno un lavoro opposto a quello dell’uomo, o meglio, a quello di uno scrittore: se scrivere significa riorganizzare le nostre esperienze disordinate ed estrarre dei significati, gli algoritmi fanno tutt’altro, riducendo in semplici fatti pensieri e vissuti umani.

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