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09:54 venerdì 21 novembre 2025
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.
L’unico a volere il water d’oro di Cattelan andato all’asta è stato un parco di divertimenti Lo ha comprato per dodici milioni di dollari: è stata l'unica offerta per un'opera che ne vale dieci solo di materiale.
Angoulême, uno dei più prestigiosi festival di fumetti al mondo, quest’anno potrebbe saltare a causa di scandali, boicottaggi e tagli ai finanziamenti L'organizzazione è accusata di aver provato a insabbiare un'indagine su uno stupro e centinaia di artisti hanno deciso di non partecipare in protesta. L'edizione 2026 è a rischio.
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.

Punta-Tacco

Risuolare il classico per sfuggire al nuovo: economia del risparmio (e dell'insoddisfazione da saldi) e calzolai come nuovi lussi.

22 Gennaio 2013

Al grido di “lampo e tacco express” i calzolai hanno rinfrescato le mura delle loro botteghe. Lasciate le insegne d’epoca ai rigattieri che acquistano la scritta “Calzolaio” da mettere in esposizione insieme ai set di bocce e ai soprammobili in mogano, i ciabattini di professione si sono reinventati una collocazione nel tessuto urbano – cambiando nella forma e, di rimando, nella sostanza. Onde trasmettere un’immagine di maggiore efficienza niente più tolle di colla in vista, né tanto meno sandwich di tacchi mangiati dal tempo: al contrario, tutto è disposto con cura e ordine per convincere i clienti che il concetto di “nuovo e pulito” può esistere anche in una bottega che storicamente è descritta come obitorio delle calzature vecchie e malconce.

Parallelamente, si riducono notevolmente i tempi di intervento sulle scarpe, passati dal desueto «torni martedì prossimo» al « pronto in otto ore» – del resto la buona mano non basta più quando le mura a fianco ospitano sarti cinesi che assicurano orli e pinces in una manciata di ore. Ma se i calzolai hanno portato il loro lavoro artigianale a tempi record non è soltanto per un’ostinata gara territoriali: il punto è che sul mercato la domanda non è scesa e non si è mai smesso di avere scarpe da risuolare. Anzi. Per quanto cerchino di contrarre i tempi di riparazione gli artigiani sanno di avervi in pugno per un semplice motivo: il tempo che ci si ostina a cercare e rimpiazzare un paio di scarpe è maggiore dell’attesa di farle risuolare da un calzolaio.

Difficile oggi trovare un calzolaio che non inviti a godere di un servizio rapido, spesso non ci sono più alternative slow che includono nel costo un servizio meno d’urgenza. Basta scorrere il listino prezzi, che stagione dopo stagione vola alle stelle: quaranta euro diventa una cifra abbordabile per avere indietro le scarpe che avevamo acquistato due anni fa. Se sui sandali e mocassini da barca l’intervento richiesto è minimo – scollatura delle suole, cinturini da cambiare – è in pieno inverno che i calzolai vanno fieri del loro essere celeri e professionali, capaci di salvare in corner le suole di stivali introvabili e stringate su misura. La quantità di scarpe che raggiunge febbraio in condizioni pessime è alta e spesso molte di queste sono state graziate all’ultimo dal finire nei sacchi della Caritas soltanto perché si sperava che nei giorni di saldi sarebbe comparsa la soluzione alle vostre suole bucate.

Non è l’emotività delle persone a fare crescere questo volume d’affari: è il fattore pratico. Si mettono i reperti in un grande sacchetto che poi, quasi si fosse davanti al banco dei pegni, si svuota sul bancone dei calzolai. La speranza che colle, stringhe e plantari possano salvare quelle calzature fa dimenticare il prezzo astronomico di una risolatura (anche quaranta euro). Al costo poi si deve aggiungere la sfacciataggine di alcuni artigiani che salvano le scarpe con scelte che farebbero impallidire un qualunque couturier: ovvero tacchi in vibram su stivali in pitone, gomma zigrinata per mocassini di vitello spazzolato e poi grasso passato ad appiattire (per sempre) il camoscio di un polacchino segnato dalla pioggia. Non è una bestemmia, è manutenzione. Ci sono scarpe nate per sopportare il cedere del tempo – e non per forza sono Dr.Martens con carrarmato in gomma, ma desert boot, il desert boot Clarks, che dalla sua comparsa alla fiera del tessile di Chicago del 1950 a oggi non ha avuto dubbi sullo stato delle sue suole bitorzolute in caucciù birmano.

Ma non sempre la soluzione pratica è funzionale alla linea: meglio allora affidarsi al sempre più ritrovato “pacchetto cliente,” ovvero coccole versione servizi che le maison di moda specializzate in accessori (borse, cinture, scarpe, capi che cedono per primi avendo meno ricambi rispetto ai vestiti) offrono a chi acquista scarpe da tutti giorni dal prezzo considerevole. Church’s confeziona calzature dalla linea chiara, da trattare con creme e, nel caso, interventi mirati e non miracolosi. Quindi niente vibram non richiesto e meglio rimandarle in azienda per il tagliando invernale piuttosto che vedersi recapitare una stringata coda di rondine e nuova suola anti-infortunistica.

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