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Un marchio russo ha dovuto ritirare un profumo che si chiama “Sexual Harassment”

Che sia un periodo difficile per i marchi sui social media, lo si era capito da un po’. Recentemente, Louis Vuitton ha dovuto stoppare la produzione di tutti i capi e gli accessori ispirati a Michael Jackson, mentre sia Gucci che Prada e Burberry si sono trovati, negli ultimi tempi, invischiati loro malgrado in boutade social. Millantate appropriazioni culturali, riferimenti poco chiari (o poco conosciuti al grande pubblico che su quei social si riversa), prodotti e pubblicità fuori dal tempo, di cattivo gusto oppure apertamente sbagliate: i motivi per cui un marchio può incontrare la furia online sono tanti e sarebbe saggio analizzarli sempre caso per caso.

Quando, però, il marchio russo Nimere Parfums ha deciso di chiamare la sua nuova fragranza “Sexual Harassment”, avrebbero dovuto aspettarsi che non sarebbe stata accolta esattamente con entusiasmo. Come riporta l’Independent, il proprietario Nikolay Eremin è stato costretto a riconoscere di aver sbagliato «a dare al nostro profumo un nome così controverso» e, conseguentemente, a pensare un nuovo piano marketing per il prodotto in questione. Le altre fragranze del marchio, nato nel 2015, hanno nomi come “Gypsy Blood”, “Courtesan Intrigues” e “Windsor’s Temptation”, ma probabilmente di “sexual harassment” non se ne sentiva il bisogno. Che si tratti di un innocuo scivolone linguistico è piuttosto chiaro, ma la dice lunga di come sia difficile oggi stare sul mercato, sia quello reale che quello social.