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Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.
La Rai vorrebbe abbandonare Sanremo (il Comune) e trasformare Sanremo (il festival) in un evento itinerante Sono settimane che la tv di Stato (e i discografici) litigano con il Comune: questioni di soldi, pare, che potrebbero portare alla fine del Festival per come lo conosciamo.
La storia del turista norvegese respinto dagli Stati Uniti per un meme su Vance sembrava falsa perché effettivamente lo era Non è stato rimpatriato per le foto salvate sul suo cellulare, ma semplicemente perché ha ammesso di aver consumato stupefacenti.
In Giappone è stato condannato a morte il famigerato “killer di Twitter” Takahiro Shiraishi è stato riconosciuto colpevole degli omicidi di nove ragazze. Erano tre anni che nel Paese non veniva eseguita nessuna pena capitale.
Per sposarsi a Venezia e farsi contestare dai veneziani Bezos ha speso almeno 40 milioni di euro Una cifra assurda che però non gli basta nemmeno per entrare nella Top 5 dei matrimoni più costosi di sempre.

Perché tutti parlano di questa pentola

Ovvero come un Prime Day ha cambiato il modo in cui la gente cucina.

25 Gennaio 2018

Ci sono momenti, nella vita, in cui ti rendi conto di essere fuori dal mondo. Per me quel momento è arrivato quando ho ricevuto una notifica in cui il New York Times m’informava che avrei dovuto imparare a utilizzare una pentola a pressione. La cosa mi ha preso in contropiede, e non solo perché imparare a utilizzare una pentola a pressione è al di là della mia portata psicofisica (a casa, per dire, ho ancora le padelle antiaderenti comprate alla Rinascente nel 2006): era il New York Times, ho pensato, mica Donna Moderna. Mon Dieu, quand’è che le pentole a pressione sono diventate cool? La risposta è: da circa un anno e mezzo, infatti ne parlano tutti, su Instagram, su Facebook, sul New York e persino su Repubblica, io semplicemente non me n’ero accorta perché sono una svampita (ve l’ho detto non compro una padella dal 2006?). Dopo una breve ricerca, ho scoperto però che è la domanda a essere sbagliata, quella giusta è un’altra: cosa ha reso le pentole a pressione cool? E qui la risposta si fa più interessante. Perché questa inspiegabile esplosione di pentole a pressione, gioco di parole orrendo, ha una sua origin story, che c’entra con Amazon e il suo famigerato Prime Day, che ormai è diventata un’istituzione tale da incidere non soltanto sulle nostre abitudini di consumo ma anche su come cuciniamo.

Mettiamo bene in chiaro di che cosa stiamo parlando: non di una pentola a pressione qualsiasi, bensì della “Instant Pot”, una «pentola a pressione 2.0» (copyrightLa Repubblica), versione sofisticata delle pentole a pressioni elettriche, che, essendo elettriche, permettono di cucinare senza fuochi e fornelli. Poi non è soltanto una pentola a pressione, dispone di molte altre funzioni, inclusa la capacità di cuocere al vapore. È da circa un anno e mezzo, si diceva, «che tutti ne stanno comprando una» (così dice il Nyt, e si sa che il Nyt ha sempre ragione, anche in un periodo in cui è la concorrenza che finisce sul grande schermo), seppure l’oggetto sia di fatto coetaneo dell’iPad.

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Grazie a Bon Appétit, sappiamo com’è andata. Nel 2008 un manager e ingegnere canadese, Robert Wang, resta disoccupato e, con un paio di altri amici manager, ingegneri e programmatori, si mette a progettare una super-pentola. Visto che sono tutti maschi geek, pensano che chiamarla “Instant Pot” sia molto figo, haha che ridere, la gente penserà alla ganja. Il prodotto va sul mercato nel 2010 e comincia a vendicchiare, ma neanche troppo, non si arriva al break even. Nel 2012, la prima decisione azzeccata, quella di vendere su Amazon, e lì sì che le cose cominciano a migliorare: per la prima volta la società è in attivo, la loro creatura è uno dei bestseller estivi nella categoria Casa & Cucina, ma ancora manca qualcosa. Ci si mette a pensare, discutere, annusare in giro, cioè online, quello di cui parla la gente, e si arriva alla conclusione che urge corteggiare delle comunità verticali, come i vegani, i salutisti, i seguaci della paleo-diet. Nel 2015, si apre la community di fan su Facebook, che oggi ha 1,2 milioni di iscritti.

Eppure c’è un momento preciso, anzi una data, in cui il fenomeno decolla: il 12 luglio 2016, quando Amazon lancia per la seconda volta il Prime Day (il primo risale al 15 luglio 2015, ed era un modo di festeggiare il ventesimo anniversario). L’Instant Pot, che normalmente costa 129 dollari, è venduta a 66,99 dollari. È, praticamente, l’offerta del giorno, e non di un giorno qualunque, del giorno in cui l’internet esplode. Gli americani, popolo di santi, consumisti e foodie maniacali, ci si buttano a capofitto, anche perché è il genere di cosa che la gente ama comprare su internet e comprare scontata. Il miracolo si ripete, puntuale come quello di San Gennaro, a ogni Prime Day e ad ogni Black Friday, compreso l’ultimo, lo scorso 24 novembre.

I primi a capire quanto la pentola a pressione fosse diventata rilevante furoni i food blogger. Poi è arrivata la stampa e tutto il resto. Un’editorialista del New York Times, Melissa Clark, ha pubblicato un libro di ricette pensate apposta per l’Instant Pot, libro che a sua volta è diventato un bestseller, manco a dirlo, su Amazon. E verrebbe da pensare che, in tutta questa storia, il vero protagonista non sia la pentola a pressione, o quell’ingegnere canadese, ma piuttosto Amazon stessa. Che è diventata talmente centrale nelle nostre vite che un singolo Prime Day ha cambiato le nostre abitudini alimentari. Bezos dà, Bezos toglie, Bezos siede alla nostra tavola.

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