Attualità

Il design del futuro, a Operae

Dal 3 al 6 novembre, a Torino, la settima edizione del festival del design indipendente, in concomitanza con Artissima Art Fair e ClubToClub.

di Redazione

«Il design contemporaneo da collezione sta vivendo un momento simile a quello attraversato dal settore dell’arte contemporanea trent’anni fa. La recente effervescenza delle gallerie specializzate di New York ne è la dimostrazione. Parliamo di un fronte relativamente nuovo, di un mercato inedito, che richiede un’analisi approfondita. Occorre fare ordine in uno scenario in via di definizione, perfino stabilire quale sia il linguaggio più corretto da utilizzare per affrontare l’argomento». Così Annalisa Rosso, curatrice di Operae: Designing the future, sintetizza l’approccio della settima edizione del festival dedicato al design indipendente, in programma dal 3 al 6 novembre a Torino. Sin dall’esordio, Operae è stata riconosciuta come la prima manifestazione in Italia ad aver creato uno spazio di incontro e confronto per il design indipendente, una piattaforma internazionale che seleziona e promuove progetti di ricerca, facendo sì che designer, artigiani, gallerie, aziende e istituzioni dialoghino fra loro.

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Come indicato dalla curatrice, allora, quest’anno la selezione presentata a Operae si concentra sul design da collezione, che attualmente risponde a logiche di produzione e mercato sempre più vicine a quelle del mondo dell’arte, il che rende significativa la concomitanza con Artissima e Contemporary Art Torino, il più grande evento italiano “diffuso” dedicato alle arti contemporanee, dove trova spazio anche il festival di musica elettronica ClubToClub (di cui vi abbiamo già raccontato l’evoluzione negli anni). Da segnalare, tra i progetti speciali, Piemonte Handmade, dove artigiani, gallerie e designer sono chiamati a collaborare insieme alla realizzazione di un progetto comune: una pratica piuttosto diffusa per la produzione di pezzi unici e serie limitate, che la prima volta viene “attivata” all’interno di una fiera. L’obiettivo è quello di dare il via a un glossario condiviso sul collezionare oggetti di design e su cosa significano davvero, oggi, concetti come “edizione limitata” o “pezzo unico”. Continua infatti Annalisa Rosso: «La ricerca sviluppata oggi ha un’influenza diretta sul nostro futuro. Designing the Future riflette sulle conseguenze del design. L’edizione 2016 di Operae parla al tempo presente delle capacità e del coraggio necessari per progettare il futuro».

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Il progetto Piemonte Handmade 2016 parte proprio da queste riflessioni, riconoscendo come fondamentale il ruolo degli artigiani e, allo stesso tempo, non considerando più le gallerie e i designer come semplici clienti di bottega. Al contrario, in vista di un’attualizzazione del lavoro e dell’apertura di prospettive future per gli artigiani stessi, l’obiettivo è quello di un reale sbocco su quel mercato fatto di piccoli numeri e ricerca di eccellenze – quello del collezionismo, appunto – che è l’ideale cliente per l’attività artigiana locale. La selezione degli espositori, infine, testimonia una visione sul design che recupera la sua anima progettuale più concreta e che riesce ad affrancarsi dalle etichette classiche di art design e industrial design. Per tutti loro, Operae è un’occasione per presentare idee, prodotti e innovazioni a un pubblico internazionale di addetti ai lavori e non. Come da tradizione, il programma culturale è arricchito da talk, workshop ed eventi, che trovate qui.

 

In testata: una veduta di Palazzo Cisterna, location di Operae a Torino. Nel testo: AgustinaBottoni, Matecrafts; Dach&Zephir, Tiban, Crediti: Dach&Zephir.