Attualità

Isolati al centro del mondo

Il progetto in mostra a Milano su una comunità in California che fonde pezzi di modernità tra loro.

di Redazione

Una comunità dallo stile bizzarro nel deserto di Joshua Tree, dedita all’arte, alla musica e al travestimento ma anche a una forma di autosufficienza legata a conoscenze tecniche e artigianali. Nella continua fusione di materiali, chincaglierie, oggetti abbandonati e ritrovati, riutilizzo. Su questo luogo e su questi soggetti si è concentrato un lavoro di Nicola Carignani iniziato nel 2010 e che oggi ha preso la forma di un libro, Obtainium, e di una mostra omonima che inaugura domani, giovedì 16 giugno alla galleria Expowall in via Curtatone 4 a Milano.

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro e, in alto, una selezione di fotografie della mostra.

Diane continua a parlarmi di questo architetto molto particolare che sta costruendo due case completamente da solo, senza nessun aiuto esterno. Robert vive a Los Angeles, e ormai da anni viene a Joshua Tree ogni weekend per ultimare la costruzione di queste due case, che si chiamano Acido Dorado e Rosa Muerta. Acido Dorado è completamente dorata, dentro e fuori, e Rosa Muerta è tutta nera, arredamento incluso. Come se questo non bastasse a farmi flippare, mi racconta che le sta costruendo per affittarle come party houses per chi vuole passare un weekend sballato nel deserto con gli amici. Le due case si ispirano alle macchine low rider, infatti hanno un profilo simile, molto basso, e un piano interrato che Robert ha scavato, ovviamente, tutto da solo.

Karen Tracy, 65enne in queste foto, è una delle donne più sexy che io abbia mai incontrato. Ha una palpabile aura di profonda autostima, leggerezza e maturità, innocenza e intrigo. È una di quelle persone che ti fanno pensare che la vita è meravigliosa e si può viverla bellamente fino in fondo, senza soccombere alle tristezze e alle delusioni. Lei dorme su questo grande letto all’aperto tutto l’anno. Casa sua si trova a duecento metri da lì, e vi posso assicurare che non ci sono letti. Nel deserto non piove praticamente mai, al massimo un paio di volte l’anno. In questi casi Karen copre il letto con un telo di nylon e va a dormire in casa, sul divano. […] Perchè dormi all’aperto? Dormo all’aria aperta e mi sveglio sentendomi radicata, ancorata in ogni possibile e piacevole modo alla mia vita e alle mie scelte, grata e vibrante di gioia. Durante tutta la notte ho respirato profondamente l’aria pulita che mi ha purificato e rigenerato. Ogni sera mi addormento scrutando i profondi misteri del cielo stellato.