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Chi si occuperà del restauro dei tesori di Notre Dame?

Sono già passati 8 giorni dall’incendio che ha coinvolto la cattedrale di Notre Dame: sulle pagine di Studio avevamo provato ad analizzare la portata simbolica dell’evento. Non appena le fiamme sono state spente, il 16 aprile, Macron ha dichiarato che Notre Dame sarebbe stata ricostruita, lanciando un appello «senza frontiere» per la raccolta dei fondi necessari. La raccolta è andata molto bene: i primi a rispondere sono stati due imprenditori del lusso francese, François-Henri Pinault (Kering) e Bernard Arnault (LVMH), che hanno rispettivamente messo a disposizione 100 e 200 milioni di euro. Ma come si ricostruisce quello che le fiamme hanno distrutto o guastato? Chi se ne occuperà?

Su Quartz, Ephrat Livni ha spiegato chi è l’uomo incaricato di riportare la cattedrale alle sue antiche sembianze. Oltre a essere il direttore delle belle arti di Sedgwick, Michel Honore è l’agente assicurativo del Tesoro di Notre Dame, la raccolta di sante reliquie e opere d’arte conservate nella cattedrale, tra cui la corona di spine. Ufficialmente, il lavoro di Honore è valutare i danni causati dall’incendio ai fini delle richieste di risarcimento. Per farlo dovrà calcolare il valore delle opere e formare un gruppo di artigiani in grado di restaurarle.

Nel corso di questa settimana Honore avrebbe già riunito una squadra di 30 specialisti: esperti di scultura antica, vetrate, tessuti, dipinti, cornici e altro ancora. Come riportato dai media nei giorni scorsi, sembra che grazie al buon lavoro dei vigili del fuoco e all’efficacia del piano di evacuazione, il 90% del tesoro sia stato salvato. Ci sono però alcuni capolavori all’interno della cattedrale che non possono essere rimossi: l’organo, l’altare e alcune opere d’arte. Questi sono stati probabilmente danneggiati dal fumo e dall’acqua, ha immaginato Honore, che proprio in questi giorni entrerà nella cattedrale per iniziare la sua valutazione.