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Il bacio tra Pedro Pascal e Alexander Skarsgård è diventato il momento più virale di Cannes A quanto pare i due sono molto amici: Pascal era tra il pubblico durante la prima di Pillion, film di cui Skarsgård è protagonista.
Il Chicago Sun-Times ha pubblicato per sbaglio una lista di libri per l’estate che non esistono Perché l’ha fatta scrivere a un’AI, che se ne è inventati 10 su 15.
Heart Lamp di Banu Mushtaq ha vinto l’International Booker Prize Per la prima volta vince un libro tradotto dal kannada, una delle principali lingue indiane, e per la prima volta una raccolta di racconti.
A Cannes è nato Dogma 25, un nuovo movimento “sequel” del Dogma 95 di von Trier e Vinterberg E che ha già ricevuto l'appoggio sia di von Trier che di Vinterberg.
Dopo Valeria Marquez, un’altra influencer sudamericana è stata uccisa in circostanze molto simili Anche Maria Jose Estupiñan è stata uccisa dopo aver aperto la porta a un fattorino che diceva di avere un pacco da consegnarle.
L’Unione europea sta lavorando a una legge sull’uso dei social da parte dei minori tra le più restrittive del mondo A partire dalla definizione di una "maggiore età digitale" che tutti i cittadini dei Paesi membri dovranno rispettare.
La serie tv tratta da Le schegge di Bret Easton Ellis ha finalmente un protagonista Dopo mesi di speculazioni, rinvii e cancellazioni, si è finalmente giunti a un accordo.
Il Festival di Sanremo resterà alla Rai, anche perché nessun altro lo ha voluto Al bando del Comune per l'organizzazione del Festival ha risposto solo un'azienda: la solita.

Perché non bisogna rispondere “Ok” ai messaggi

27 Novembre 2019

«Scrivere “ok” e basta è indice di un atteggiamento passivo aggressivo», spiega Caity Weaver sul New York Times. E l’avevamo immaginato un po’ tutti, quando dopo messaggi interminabili e panegirici inviati nelle ore tarde della notte ci siamo visti rispondere soltanto: “ok”. «Se qualcuno ti pone una domanda, ti spiega qualcosa via messaggio, sarebbe bene rispondere con parole come “sicuro!”, “certo”, “ti ringrazio!”, facendo uno sforzo extra», afferma la linguista Gretchen McCulloch nel suo libro Because Internet. «Accade anche nella vita reale, in cui preferiamo iniziare una frase con “potresti per favore fare” invece che “fai questo”, per chiedere qualcosa. Lo stesso deve succedere online», dice.

Come riporta il blog americano Lifehacker, uno dei modi per addolcire le proprie risposte online sarebbe quello di terminarle con un punto esclamativo. L’importante, scrive McCulloch, «è sempre avere in mente le modalità con cui risponderemmo di persona, e imitarle». Si tratta di una serie di accorgimenti che, anche nello scambio di battute brevi e veloci, permettono di esprimere al meglio le nostre intenzioni e riflessioni. «Non serve poi uno sforzo tanto eccessivo, e la punteggiatura in questo ci può aiutare. Se vogliamo esprimere disprezzo basterà aggiungere un punto a quanto abbiamo scritto, per esempio», continua Weaver sul New York Times, precisando come le abitudini possano cambiare tra le varie popolazioni, relazioni o ambienti lavorativi. «Dovremmo evitare di siglare le nostre frasi con più di un punto esclamativo, perché sembreremmo fin troppi entusiasti. Lo fanno solo quelli delle risorse umane, che cercano di sembrare amichevoli a tutti i costi, e si percepisce», aggiunge Weaver. L’importante è sempre «fare come faresti senza uno schermo davanti, magari provando a essere il 50 per cento più gentile, considerando la freddezza del mezzo», e, soprattutto, non scrivere “ok”.

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