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Un giornalista francese racconta cosa ha visto a Nizza

Ieri, com’è noto, un tir si è lanciato a tutta velocità sulla folla che festeggiava la Festa nazionale francese sulla promenade di Nizza, uccidendo almeno 84 persone. Damien Allemand è il responsabile della sezione digitale del Nice-Matin, il principale quotidiano della città sul litorale francese, e ieri sera si trovava lì con le altre migliaia di persone coinvolte loro malgrado nell’orrenda stage. Allemand ha scritto su Medium un post su cos’ha visto e sentito, su come un’occasione standard di ritrovo si è tramutata in un incubo fatto e finito.
«Era una serata rilassata. L’atmosfera era buona, i fuochi d’artificio direi fantastici, i bambini lanciavano sassi nell’acqua e la rete era bloccata. Insomma, era una serata rilassata», esordisce Allemand nel suo resoconto. Poi succede l’indescrivibile, l’impensabile, qualcosa che fino a un momento prima è solo il ricordo recente di una tragedia altrui:
Da lontano, un rumore. Urla.
Il mio primo pensiero: un brillante burlone voleva accendere i suoi piccoli fuochi d’artificio personali e le cose sono precipitate… ma no. Una frazione di secondo dopo, un enorme tir bianco lanciato a velocità folle investiva la folla, girando le ruote per massimizzare il numero di persone che riusciva a tirare sotto. Questo camion della morte mi è passato a pochi metri di distanza e non me ne ero nemmeno accorto. Ho visto corpi volare come birilli lungo il suo tragitto. Ho sentito suoni, grida che non dimenticherò mai.
Ero raggelato dalla paura.

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