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Come il New York Times sceglie le 52 mete dell’anno

Ogni anno il New York Times sceglie 52 posti del mondo che per vari motivi meritano di essere visitati: perché diventeranno presto conosciuti e attireranno molti più turisti, perché qualcosa è stato restaurato di recente, perché hanno aperto nuovi musei o infrastrutture, perché c’è qualcosa che sarà visitabile solo quell’anno in particolare o semplicemente perché, secondo il Nyt, è ora di riscoprirli. Tra i 52 luoghi da vedere assolutamente nel 2018 c’erano ben 3 regioni italiane: la Basilicata, l’Emilia-Romagna e il Sud Tirolo. Quella del 2019 verrà pubblicata domani. Ieri sulle pagine del quotidiano, Amy Virshup, travel editor, ha spiegato come viene realizzato uno dei maggiori sforzi dell’anno, che coinvolge un gruppo di scrittori e fotografi sparpagliati per il mondo, oltre a un nutrito gruppo di redattori, designer e specialisti che lavorano alla produzione dell’articolo.

Per iniziare, i redattori chiedono ai collaboratori quali posti trovano più interessanti. I loro suggerimenti vengono raccolti in un unico grande documento, che quest’anno in particolare, rivela Virshup, era lungo più di 70 pagine. In alcuni casi, diversi autori suggeriscono lo stesso posto: prende così forma la lista dei 52. Una volta scelti i luoghi, si organizza una grande maratona per decidere come e cosa raccontare di ogni posto. Un tema importante per la lista di quest’anno, dice Virshup, sarà il cambiamento climatico. «Quali posti stiamo rischiando di perdere? Nella lista del 2019 troverete destinazioni minacciate dal riscaldamento globale, isole in cui il livello del mare si sta alzando e tempeste sempre più potenti e frequenti stanno minacciando la flora e la fauna, insieme a luoghi ex-freddissimi in cui la bellezza dell’inverno è in pericolo. Abbiamo pensato che includere tutti questi luoghi a rischio nelle lista potrebbe contribuire a sventolare importanti bandiere rosse».