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17:28 mercoledì 26 novembre 2025
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.

Vivere su Marte è come partecipare a un reality show

05 Settembre 2016

L’esperimento della Nasa di simulazione della vita su Marte si è concluso a fine agosto. Una delle cose che l’agenzia spaziale ha imparato è che la colonizzazione del pianeta rosso darebbe luogo a dinamiche psicologiche che ricordano quelle dei reality show come Survivor o Il Grande Fratello. Il progetto, il cui nome ufficiale è HI-SEAS (acronimo di “Hawaii Space Exploration Analog and Simulation”) ma che talvolta è stato ribattezzato dai media “Life on Mars”, consisteva nel fare convivere per dodici mesi una squadra di sei scienziati in una piccola struttura a forma di cupola in una zona della Hawaii, in condizioni simili a quelle di una ipotetica prima fase di colonizzazione umana su Marte.

I sei membri dell’equipaggio hanno trascorso la stragrande maggioranza del loro tempo al chiuso, nella piccola struttura, e potevano uscire all’aperto solo indossando una tuta spaziale. Si è trattato prima di tutto di un esperimento sociale, come notava il National Geographic. E, in quanto tale, ha sollevato una serie di ostacoli di natura squisitamente psicologica: trascorrere un anno intero in uno spazio piccolo, senza contatto con il mondo esterno e sempre con le stesse persone, può mettere a dura prova i nervi degli astronauti più motivati. Infatti il punto della missione era anche osservare la convivenza tra i partecipanti.

A pochi giorni dalla sua conclusione, il New York Times ha raccolto alcune testimonianze che fanno luce sulle dinamiche che si sono create sulla “finta Marte”. I membri della squadra hanno raccontato di avere fatto ricorso a votazioni segrete per eleggere un loro leader, in modo da creare una struttura funzionale con un capo, senza però creare tensioni su chi-ha-votato-chi. «La monotonia è il nemico principale» ha raccontato al quotidiano lo scienziato francese Cyprien Verseux. «C’è chi se la cava bene e contagia gli altri con idee e progetti, mentre gli altri scivolano lentamente in un umore che peggiora ogni giorno», ha aggiunto la sua collega tedesca Christiane Heinicke. In caso di una futura missione su Marte, il pianeta vero, la scienziata consiglia alla Nasa di «sincerarsi che i partecipanti appartengano alla prima categoria».

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