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16:58 lunedì 22 dicembre 2025
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.
Il ministero della Giustizia americano ha fatto prima sparire e poi ricomparire una foto di Trump con Epstein Il Department of Justice sostiene che tutto è stato fatto per «proteggere delle potenziali vittime di Epstein» ritratte nella foto.
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.

La visita a Taiwan di Nancy Pelosi ha mandato in tilt Flightradar24

03 Agosto 2022

In questo momento, sulla homepage del sito Flightradar24 – uno dei principali servizi di tracciamento di voli aerei del mondo – si legge che l’aereo contrassegnato con il codice SPAR19 è seguito da circa 33 mila persone attraverso smartphone, tablet e computer. SPAR19 è l’aereo che ha portato Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, a Taiwan, uno dei viaggi diplomatici più discussi e seguiti degli ultimi anni. «A causa di un interesse senza precedenti mostrato dagli utenti per il tracciamento del volo SPAR19, i server di Flightradar24 stanno sostenendo uno sforzo molto importante. Alcuni utenti, in questo momento, potrebbero avere difficoltà ad accedere al sito, il nostro staff sta lavorando per riportarlo alla piena funzionalità per tutti il prima possibile», questo il messaggio pubblicato ieri sui social di Flightradar24 nelle ore in cui Pelosi era in viaggio verso Taiwan.

Dopo tre ore da questo messaggio, ne è arrivato un altro: «Con 708 mila persone che lo hanno tracciato, SPAR19 è il volo più seguito in diretta nella storia di Flightradar24». Tutta questa attenzione per gli spostamenti di Pelosi dimostra l’importanza e i rischi di questo viaggio diplomatico, soprattutto in questo momento di fortissime tensioni internazionali: la guerra tra Russia e Ucraina continua, Kosovo e Serbia litigano a causa delle targhe delle automobili, nessuno sentiva il bisogno di aprire un terzo fronte nel braccio di mare che separa Taiwan dalla Cina. Nessuno a parte Pelosi, a quanto pare, che ha detto (scrivendo anche un editoriale sul Washington Post) che questa tappa del suo viaggio diplomatico – è arrivata a Taiwan dalla Malesia, l’ha lasciata per andare in Corea del Sud – era fondamentale perché era importante che il mondo sapesse che Taiwan è un «isola di resilienza» e che gli Stati Uniti sono al suo fianco. Con mondo, ovviamente, si intende la Cina, che al messaggio lanciato da Pelosi ha risposto avviando quattro giorni di esercitazioni militari al confine della acque territoriali di Taiwan.

https://www.facebook.com/flightradar24/photos/a.116008071771958/5468731953166183

Ovviamente il viaggio di Pelosi è stato commentato da tutta la comunità internazionale, che è sembrata piuttosto stranita dall’apparente improvvisazione della cosa: fino al momento del decollo di SPAR19, infatti, non era chiaro se la Speaker alla fine a Taiwan ci sarebbe andata davvero o avrebbe rinunciato alla tappa visto le polemiche che le sue intenzioni avevano scatenato. La Russia si è schierata dalla parte della Cina, definendo la visita di Pelosi come l’ennesima «provocazione» americana. L’Unione europea ha fin qui mantenuto quello che molti commentatori hanno definito un “educato silenzio”, ma diversi Ministri degli Esteri – su tutti quella tedesca, Annalena Baerbock – hanno definito le pressioni cinesi su Taiwan una seria minaccia per la pace globale. Forse, però, il commento che più di tutti fa capire quanto controversa sia stata la scelta di Pelosi di visitare Taiwan è quello della Casa Bianca: attraverso le parole di John Kirby, portavoce del National Security Council dell’amministrazione Biden, la presidenza ha fatto sapere che la Speaker ha «tutto il diritto» di andare a Taiwan. Non esattamente un endorsement.

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