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La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe NATO L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
D’ora in poi su Letterboxd i film si possono anche noleggiare I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: chicche del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Il Monopoli è nato come critica al capitalismo

26 Luglio 2017

Se Elizabeth Magie fosse vissuta abbastanza da assistere allo strepitoso successo della sua invenzione più celebre, il Monopoly (in Italia, più noto come Monopoli), Aeon sostiene che non sarebbe affatto contenta, dato che i suoi utilizzatori la celebrano per i motivi opposti a quelli che lei aveva previsto. Nata nel 1866, la donna sfidò per tutta la vita le norme e i sistemi sociali della sua epoca: era una quarantenne non sposata, indipendente e orgogliosa del suo status atipico, tanto da pagare un’inserzione su un giornale in cui si offriva come «giovane schiava americana» (un modo per sottolineare la condizione subalterna della donna nella società, disse poi).

Tra le altre provocazioni, Magie ne diresse una al sistema economico dominante, quello capitalista, stavolta usando un gioco da tavolo. L’ispirazione venne da un libro amato dal padre James, Progress and Poverty di Henry George, che le disse che «l’eguale diritto di ogni uomo di usare la terra è tanto chiaro quanto l’eguale diritto di respirare l’aria». George proponeva allo Stato di tassare ogni terreno, in modo da reinvestirne i proventi in modo collettivamente equo: è con questa idea in mente che Elizabeth Magie nel 1904 brevettò il suo Landlord’s Game, un gioco da tavolo a forma di circuito da percorrere (una novità per l’epoca, spiega Aeon) con strade e luoghi di interesse storico in vendita. Ma la vera novità erano le regole/modalità di gioco predisposte da Magie: la “Prosperity” prevedeva che ogni giocatore ricevesse un bonus ogni volta che qualcuno acquisiva una nuova proprietà, e il gioco veniva vinto – da tutti – quando il giocatore che aveva iniziato con meno denaro aveva raddoppiato la sua proprietà; ma c’era anche il “Monopolist”, in cui i giocatori acquisivano le loro proprietà e chiedevano somme in denaro agli altri meno fortunati che vi finivano sopra (vinceva, come sapete, chi faceva finire in bancarotta tutti gli altri).

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I due stili di gioco per Magie volevano essere un modo per gli utilizzatori del gioco di sperimentare «il sistema contemporaneo del land grabbing, con tutte le sue solite conseguenze», e dunque riceverne una sorta di lezione di etica sociale. Il gioco divenne presto onnipresente tra gli intellettuali, i fautori di politiche progressiste e i campus dei college e le università, finché un uomo, Charles Darrow, ne vendette una versione modificata a una società, la Parker Brothers. Quando venne fuori che la vera inventrice del gioco era Elizabeth Magie, Parker Brothers si affrettò a comprare i diritti del suo brevetto, ma poi mise in commercio la versione “Monopolist” del gioco, quella “cattiva”, almeno secondo quanto aveva previsto la sua ideatrice. Il Monopoly, come divenne famoso in seguito, ha poi com’è noto conosciuto un enorme successo a ogni latitudine.

Immagini Getty Images
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