Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Momenti salienti del movimento Occupy Wall Street
Da piazza Tahrir, Il Cairo, Egitto, a Zuccotti Park, New York, Stati Uniti. Questo è il tragitto che gli animatori del movimento Occupy vogliono fare: portare il vento di rivolta anti-regime nella Grande Mela (e negli States), declinandolo in chiave economico-finanziaria. Il processo – complesso e che vivrà nel 2012 il suo periodo più delicato – è stato molto veloce, è successo tutto in meno di dodici mesi. Così può essere utile fermarsi e rivedere con calma nascita e diffusione di OWS: com’è nato, da dove deriva il ritornello “We are the 99%”, chi è quel dannato uno percento (capro espiatorio o nemico reale?) e in che modo i social network hanno aiutato la diffusione delle idee OWS in tutto il mondo.
Slate ha realizzato una bella infografica (in costante aggiornamento) che ripercorre la vita del fenomeno dai primi editoriali di Adbuster (rivista canadese che ha chiamato gli americani alla rivolta) fino agli arresti degli “occupatori” in molte città degli Usa. La timeline parte dal basso e va verso l’alto.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.