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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Negli Usa è uscito un memoir postumo di Michael K. Williams

26 Agosto 2022

Martedì 23 agosto negli Stati Uniti la casa editrice Crown ha pubblicato l’autobiografia postuma di Michael K. Williams, l’attore noto soprattutto per la sua interpretazione di Omar Little in The Wire, morto il 6 settembre del 2021 a causa di un’overdose provocata da un mix di fentanyl, cocaina ed eroina. Stando a quanto scrive Jon Sternfeld – giornalista e co-autore del memoir – nella prefazione, lui e Williams hanno lavorato a questo libro per due anni. «Abbiamo cominciato a scriverlo avendo in mente di fare una cosa e poi, col passare del tempo, ci siamo accorti che quel progetto iniziale era cambiato e che continuava a cambiare», racconta Sternfeld. Dopo la morte di Williams, lui ha deciso di portare a termine il lavoro usando il tantissimo materiale che aveva raccolto in mesi e mesi di interviste con l’attore.

In questi giorni Sternfeld ha concesso un’intervista a The Hollywood Reporter in cui ha rivelato quali e quante parti della vita di Williams racconta Scenes From My Life (questo il titolo scelto per il memoir). Il libro si divide fondamentalmente in due parti, stand a quando dice Sternfeld: una dedicata alla lunga e proficua carriera di Williams come modello e ballerino prima e come attore poi, l’altra dedicata al suo lavoro come attivista per i diritti civili. In particolare, l’impegno politico e sociale di Williams era dedicato alla promozione di una riforma del sistema penale statunitense. Un impegno che veniva dai trascorsi familiari dell’attore, il cui nipote, Dominc Dupont, fu condannato a venticinque anni di carcere quando aveva soltanto diciannove anni. Williams andò a trovare Dupont ogni volta che poteva per tutti gli anni della sua detenzione e per aiutare altre persone nella sua stessa condizione fondò l’associazione Raised In The System.

Scenes From My Life racconta anche l’origine della cicatrice che ha reso il volto di Williams uno dei più riconoscibili della storia recente di Hollywood. Nel 1991, quando aveva venticinque anni, passò una serata con gli amici in un locale di Brooklyn. Si ubriacarono e ballarono fino a tarda notte. Sul finire della serata, Williams uscì dal locale per prendere una boccata d’aria e vide un gruppo di sconosciuti discutere animatamente con un suo amico, che però gli disse di non preoccuparsi e di tornare all’interno. Arrivato il momento di separarsi e tornare a casa, Williams si ritrovò faccia a faccia con uno degli uomini che poco prima aveva visto discutere con il suo amico. Senza dirgli nulla, quest’uomo gli assestò un colpo in faccia. All’inizio Williams era convinto di essere stato preso a pugni, ma, quando si portò la mano alla fronte, sentì il sangue bagnargli le dita e colargli sul volto. Un suo amico lo accompagnò all’ospedale, dove Williams aspettò tutta la notte l’arrivo di un chirurgo plastico. Era certo, tuttavia, che la sua carriera di modello e attore sarebbe finita quella sera. E invece, come racconta lui stesso, «la cicatrice mi diede un’aria da duro, cosa che io non era affatto». Dopo aver superato i postumi dell’intervento chirurgico, David LaChappelle lo volle tra i soggetti di una sua serie fotografica e Tupac lo scelse per interpretare suo fratello minore in Bullet, che divenne il primo film di Williams, l’inizio della sua carriera hollywoodiana.

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