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Le mascherine antismog potrebbero essere i nuovi occhiali da sole

L’aria sta diventando sempre più inquinata ed è molto probabile che gli esseri umani non riusciranno a trovare una soluzione per impedirlo. Alcune aziende hanno pensato bene di approfittare di questo scenario per lanciare un nuovo accessorio moda: la mascherina. Ne ha recentemente scritto Rose Eveleth su Vox in un interessante articolo scritto a partire da una specie di visione avuta nei giorni successivi agli incendi che, lo scorso autunno, hanno distrutto vaste aree della California. In quell’occasione, gli abitanti furono avvertiti di rimanere all’interno delle case e, se proprio dovevano uscire, proteggere i polmoni dall’aria nociva. «Camminando nella Bay Area nelle settimane successive al Camp Fire», scrive Eveleth «sembrava di vivere in un futuro distopico: il cielo era grigio opaco, il sole un globo rosso, alieno, per strada poche anime che indossavano maschere da pittore N95 – l’unico tipo di mascherina in grado di filtrare efficacemente il 95% delle minuscole particelle che causano i maggiori danni ai polmoni – o bandane o sciarpe sulle loro bocche. Quelle due settimane potrebbero essere state uno sguardo nel nostro futuro».

In Corea, in Giappone e in alcune parti della Cina indossano regolarmente quelle che vengono chiamate “maschere di cortesia”, mascherine chirurgiche indossate per impedire ai propri germi di infettare gli altri. Se si è malati, indossarne una è considerato un segnale di buona educazione, un po’ come coprirsi la bocca quando si tossisce. La maschera funge anche da protezione in un ambiente urbano iper-denso e iper-concentrato. In questi paesi asiatici, le maschere di cortesia sono così comuni che le pop star ne influenzano gli stili. Quando alcune band hanno iniziato a indossare maschere nere, ad esempio, la tendenza si è immediatamente diffusa. Le maschere di cortesia, però, non fanno nulla per filtrare il particolato – polvere o inquinamento – e le maschere che fanno quel tipo di filtraggio non sono ancora così popolari. Così, negli ultimi anni, una manciata di aziende hanno iniziato a fabbricare maschere di filtrazione dell’aria progettate specificamente per la moda e la vita quotidiana. Marchi come Vogmask, Airpop e Respro, ad esempio, cercano di offrire alternative colorate e fantasia al bianco standard delle “mascherine da strada”. In passerella si sono viste una serie di interpretazioni moda di maschere e mascherine: da quella antigas di Marine Serre alla balaclava di Gucci. E poi ci sono i possibili sviluppi tech: molto probabilmente, scrive Eveleth, presto potremo disporre di maschere in grado di analizzare la composizione dell’aria che respiriamo.