Hype ↓
07:37 mercoledì 30 aprile 2025
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

Mario Monti

Altre dissertazioni sul nuovo Presidente del Consiglio, dai gesuiti al Grande Complotto

17 Novembre 2011

MONTI, Mario. 68 anni. Detto Supermario Bros., soprattutto per via della battaglia contro la Microsoft. Detto Goldmonti e Monti Python, ma questi ultimi due soprannomi sono roba di Dagospia. Figlio di un direttore di banca, scuole dai gesuiti, università alla Bocconi, specializzazione a Yale col premio Nobel Tobin. Sposato da 40 anni con la signora Elsa, presidentessa della sezione femminile della Croce Rossa milanese. Due figli, (forse) due cani. Dei quali non si sa neppure il nome, perché una volta alla giornalista che glielo chiese lui rispose “no comment”.

E poi: il trolley, la borsa, il quaderno degli appunti. A messa la domenica. L’hotel Forum, nel quartiere Monti a Roma, non proprio una pensione, ma comunque un posto di buon gusto. La vecchia Lancia del Quirinale che lo porta in giro per i palazzi della politica. Inglese. Molto inglese. Da ragazzo, racconta in un’intervista “privata” del 2005 all’Espresso (l’unica), passava la notte a sentire la radio a onde corte sulla quale nel 1958 capì da parole in codice che era scoppiata la rivoluzione in Algeria, e nel 1960 ascoltò il discorso dell’insediamento di Kennedy. Ha ballato un tango (o un walzer) al compleanno di Emma Bonino, quando i due erano commissari europei a Bruxelles. Com’era? Legnoso. Molto legnoso.

Un nonno nerd.

Traccio questo elenco biografico un po’ a casaccio. Marco Travaglio, già in crisi d’astinenza da B., ha sbeffeggiato tutti i reportage e retroscena “leggeri” sul professor Monti comparsi in questi giorni sui giornali. E in effetti, se quelli erano il santino edificante – tutto un misto di vecchi pregiudizi, merletti democristiani e altre frugalità gesuitiche – c’era da ridere. Ma ridere non si può. La fiducia degli italiani in Mario Monti è al 55%. La fiducia nel suo governo al 58%. La convinzione sulla sua competenza all’80%.

Con una novità. In mancanza di televisione, da oggi avvolta in un complesso (e temo impossibile) processo di deberlusconizzazione, sono i giornali e la Rete i luoghi dove si è fatta strada con una velocità supersonica l’idea che “non c’è più tempo” per le elezioni, che bisogna “salvare l’Italia”, e quindi #oramonti. Chi ha l’età può ricordare il “popolo dei fax”, ai tempi di Tangentopoli. E il grande filo rosso della “legalità” che attraversa l’indignazione antiberlusconiana di questi 18 anni. Fallimentare. Si può dire?

C’è soltanto una cosa che può rendere davvero interessante il ritratto di blue eyed Monti: il Gran Complotto. Goldman Sachs, la Trilaterale, il Gruppo Bilderberg. L’eversività del potere, per dirla con Pasolini. Non esattamente circoli bocciofili, ai quali il professore fornisce ad alti livelli la sua competenza professionale. Matt Taibbi, di Rolling Stone America, ha dedicato gli ultimi due anni della sua carriera di reporter d’assalto quasi soltanto a Goldman Sachs: «Una grande piovra vampiro avvolta attorno alla faccia dell’umanità, mentre allunga senza sosta i suoi tentacoli insanguinati in qualsiasi cosa che odori di denaro», scrive.

Oddio, bastava riprendere il Marx vittoriano: «Il capitale è lavoro morto che come un vampiro vive succhiando il lavoro vivo», eccetera. Naturalmente, che il centrodestra accusi Monti di essere un banchiere vampiro è ridicolo, dato che la sua ragione di esistere, negli ultimi vent’anni, è legata a un imprenditore clown che ha fatto fortuna sbeffeggiando i professionisti della politica. Quanto al centrosinistra, il dado è tratto. Nonostante sopravvivano nelle sue fila pochi e confusi irregolari, scopriamo che l’unica vera strategia è sempre e soltanto legata alla definitiva battuta di D’Alema sul “paese normale”.

Fiorello che canta per la centomillesima volta dai tempi del karaoke “Il mondo” di Jimmy Fontana? È questa dunque la normalità?

Leggo Giuseppe De Rita in un’intervista a La Stampa dell’altro ieri. Parla della fine del “ciclo del berlusconismo come tendenza a cavalcare la cultura popolare”. È uno spunto interessante. In fondo alla politica-spettacolo, intesa come sporcarsi le mani e la faccia rotolandosi nella peggior retorica televisiva, ci avevamo fatto l’abitudine. Si dirà: ma è ancora presto, Monti non ha fatto neppure il primo discorso, una comparsata a Porta a Porta, una cerimonia, un bagno di folla. Aspetta e vedrai. È un tecnico. Per il momento, nella peggiore delle ipotesi, adesso l’estrema visibilità e il segreto sono due facce della stessa medaglia. L’abc, per chi ha letto Debord.

Infine: c’è una via di mezzo tra i gesuiti e il bunga bunga?

Articoli Suggeriti
L’arte o la vita?

Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Leggi anche ↓
L’arte o la vita?

Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Le scorie del dibattito sul nucleare italiano

Tra ministri dalle idee non chiarissime, popolari pagine Facebook e cartoni animati virali su YouTube, la discussione sull'atomo in Italia è una delle più surreali degli ultimi anni.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.