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Il Lego di Marie Kondo e dei mattoncini disordinati

Di Tidying Up with Marie Kondo abbiamo parlato in un articolo firmato da Arianna Giorgia Bonazzi, “Cosa cerchiamo in Marie Kondo“, in cui l’autrice sottolinea come il successo della serie Netflix racconti in realtà molto di più di quello che sembra. Nello show, l’esperta di ordine, già autrice di best-seller dedicati all’argomento, incoraggia a utilizzare il metodo KonMari, che prevede la separazione degli oggetti una categoria alla volta, e quindi l’impegno a conservare nella propria casa soltanto gli elementi che “suscitano gioia”.

«Kondo entra nelle case degli americani camuffata da problem-solver qualunque», scrive Bonazzi, «e invece, dietro alla modesta espressione “tidying up”, nasconde un miscuglio sapientemente dosato di tutta la filosofia orientale che andiamo disperatamente cercando». Sarà anche questa la ragione del successo della serie, che già ha trasformato la 34enne giapponese in un simbolo che racchiude la nostra voglia di ordine in tempi che percepiamo come caotici, sottosopra. Così, approfittando del percorso da intraprendere per liberarci di ciò che non serve e non ci rende felici nella nostra casa, speriamo di allargare il processo di purificazione a tutti i “settori” della nostra esistenza, avvicinandoci di più all’essenza di noi stessi.

Ed è proprio l’ultima piccola trasformazione di Marie Kondo, segnalata anche da Design Taxi, forse, a dimostrare quanto sia ormai diventata un’icona. Lego Singapore ha recentemente pubblicato sulla sua pagina Facebook l’immagine di un omino Lego “vestito” da Marie Kondo, completato con la sua caratteristica frangia. La frase «But everything sparks joy» riprende il motto di Kondo riferendosi, in questo caso, alla gioia trasmessa da ognuno dei mattoncini lego bianchi: forse non sarà il caso di eliminarli, ma di certo guardando l’immagine viene voglia di metterli in ordine.