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Contrordine, la Mannequin Challenge esisteva già nell’Ottocento

Se per caso avete fatto login su un qualche social negli ultimi due mesi, vi siete sicuramente imbattuti in un gruppo di persone che mima una scena di vita quotidiana “congelata” mentre in sottofondo si sente “Black Beatles” dei Rae Sremmurd. La Mannequin Challenge è nata a ottobre in una high school della Florida, inventata da un gruppo di studenti, e da allora si è diffusa a ogni latitudine, coinvolgendo più o meno tutti, dalla first lady uscente Michelle Obama alla nazionale inglese di calcio.

Tra le altre cose, spiega Inverse, la “sfida del manichino” ha un precedente storico di provenienza antica: «molto prima che gli smartphone filmassero gli arti simil-cartonati di persone in cerca di fama su internet, nell’Inghilterra vittoriana mettersi in posa era una popolare forma di intrattenimento», scrive il magazine. Il riferimento è ai tableaux vivants, una tecnica di derivazione medievale che era passata dai teatri alle case private, diventando ciò che su un magazine americano del 1871 veniva definito il perfetto gioco per le feste.

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Gli invitati a un party vittoriano erano soliti scegliere una scena famosa della storia, dell’arte o della letteratura e ricrearla davanti a un pubblico di amici e conoscenti. La stessa pubblicazione americana appena citata, Parlor Tableaux and Amateur Theatricals, dava consigli su come organizzare il gioco: meglio scegliere dai cinque ai dieci tableaux per serata, ad esempio, alternando tra scene serie e descrizioni dalle sfumature più comiche. «La più grande attenzione va posta nella classificazione delle figure e nell’armonia dei colori: il successo deriva da questi due punti», scriveva l’autore, aggiungendo che «quando le figure sono animate e controllate da un gusto raffinato, l’effetto è affascinante».

La stessa regina Vittoria era un’appassionata della Mannequin Challenge d’antan: la famiglia reale era spesso impegnata in tableaux vivants. In un disegno risalente al 1852, la regnante aveva disegnato i suoi sei figli impegnati a portare in scena L’Allegro di John Milton per il trentatreesimo compleanno del loro padre.