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Come si diventa santi, spiegato con un’infografica

Pochi giorni fa Papa Francesco, davanti a 120 mila persone riunite in piazza San Pietro, ha proclamato santa Madre Teresa di Calcutta. Quella della religiosa è soltanto l’ultima di ventotto canonizzazioni avvenute a partire dal 2013, anno in cui Bergoglio è stato eletto pontefice. Ma, beh, come si diventa santi? Il procedimento liturgico della Chiesa Cattolica è molto lungo, e per spiegarlo Cnn ha creato un’infografica che descrive, in otto passi, il processo che porta alla santità. 

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La procedura completa è descritta in trentasei punti sul sito del Vaticano, nelle “Norme da osservarsi nelle inchieste diocesane e nelle cause dei santi” di cui si occupa una Congregazione apposita istituita da Paolo VI nel 1969 in sostituzione di un collegio esistente già dal 1588. Nell’elenco ci sono varie sottocategorie, eccezioni ed istruzioni molto precise, che la Cnn ha deciso di sintetizzare e semplificare.

Le condizioni necessarie per raggiungere la condizione di santo: un vescovo, due miracoli e il Papa. Innanzitutto, dei funzionari predisposti dalla Chiesa (che possono essere sia sacerdoti che laici) valutano il caso di canonizzazione avanzata da un fedele; la palla, poi, passa al vescovo che lo presenta in Vaticano. La Congregazione per le Cause dei Santi lo esamina e, se lo approva, lo invia al Papa, che decide se il candidato ha vissuto o meno una vita virtuosa secondo i principi della Chiesa.

Il passo successivo è la beatificazione cioè, come scrive la Cnn, «il riconoscimento che qualcuno è in paradiso». Per questo è necessario verificare l’effettiva realizzazione di un miracolo da parte del candidato: se il possibile santo ha avverato la preghiera di una persona in difficoltà (senza, cioè, la possibilità che esistano motivazioni mediche che ne giustifichino la guarigione), allora diventa beato. Con la verifica di un secondo miracolo si ha la canonizzazione e la successiva proclamazione a santo.