Attualità

Le Iene

di Matteo Lenardon

Iniziamo una serie di post a firma di Matteo Lenardon dedicati al meglio del peggio in onda sulla televisione italiane. Partiamo con Le Iene.

Le Iene, Italia 1

Mercoledì, ore 21:10

Le Iene sono un format Argentino del 1995 prodotto in una dozzina di paesi nel mondo e in Italia dal 1997. In quasi quindici anni di vita il programma è sempre rimasto fedele a se stesso, certo che la scelta di trasmettere alla gente un senso di insicurezza e pessimismo nella nostra società che si può lenire solo attraverso l’umiliazione pubblica del calabrese coi baffi che vende pecore malate in Basilicata fosse quella giusta. Rimane ancora l’unico programma della tv italiana a cercare attivamente di far arrestare il proprio pubblico ogni settimana.

Questo però non ha mai provocato alcuna crisi di autocoscienza, o riflessione da parte de Le Iene. Gli eventuali truffatori, compratori di bambine, violentatori da cocktail, raver e tossici, i politici corrotti della Lucania, le puttane che taglieggiano e i papponi che le sfruttano, i satanisti di Albenga, i turisti in Thailandia, i preti con le erezioni, le ragazzine che si svestono troppo, la gente che va in discoteca sotto i quarantacinque anni, le donne col pisello, i medici che non curano, i produttori che non scopano, i napoletani che apparentemente compongono la più grande fetta di pubblico della trasmissione sono ormai costretti a sintonizzarsi per vedere se sono stati taggati dal programma di Italia 1. Oppure per aggiornarsi su cosa fanno i loro colleghi; come i serial killer che seguono le serie di CSI per comprendere e anticipare le tecniche della polizia investigativasempre trasmesse da Italia 1.

Sembra infatti che sia normale per Le Iene impegnate non domandarsi mai perché vengano sempre riconosciute. È diventato un esercizio surreale in cui, la preda che hai demonizzato per il 75% del tuo tempo, invece di sentirsi minacciata o di arrabbiarsi, quando finalmente la confronti, si dichiara tua amica. La tua fan più grande. È come se alla fine di Batman scoprissimo che Joker è in realtà il suo maggiordomo.

Questo è esattamente quello che è successo in uno degli ultimi episodi andati in onda. Un inviato registra un orribile crimine nel centro di Roma, tre vecchi rubano le monetine dalla Fontana di Trevi. E c’è di più — i vigili non hanno ancora aperto il fuoco contro di loro. Allora la iena si rivela, si rivolge ai vigili presenti e intima loro di intervenire. Di fermare i tre vecchi. “Non posso fare molto,” dice un vigile. “Ho redatto il verbale come faccio sempre,” dice l’altro con la pistola ancora nella fondina. La situazione si anima, un vecchio spinge la iena che cade e si bagna nella fontana. L’altro, cerca di parlargli. “Una volta eravate meglio,” dice il vecchio. “Facevate i servizi sui politici, sui parlamentari drogati.” La iena non risponde, si fa solo scudo dei vigili che lo separano dai tre vecchi. Il pubblico a casa di cui sopra, e le ronde ingrassate davanti allo schermo scalpitano. A uno dei conduttori vibrano le mani mentre annuncia eccitato che per la priva volta nella storia de Le Iene, un servizio verrà replicato nella stessa puntata a furore di e-mail e telefonate. Il sindaco di Roma Alemanno, il giorno dopo, annuncia disgustato che verranno presi provvedimenti. Caccia i vigili presenti — 1180 euro al mese di stipendio — che rivelano che contro i tre vecchi erano stati spiccati 583 verbali dal 2006, senza che nessuno più in alto facesse niente. Ma Le Iene non si preoccupano di chi sta sopra, la gente è soddisfatta per la giustizia televisiva istantanea. Intanto, i tre vecchi, continuano a rubare le monetine nella Fontana di Trevi dopo aver protestato tagliandosi per tutto il corpo con delle lamette. Un grande successo. Yahooo!

Dopo la grande sbollentatura della Gialappa’s Band — diventati ormai playmate del paginone centrale di Intesa San Paolo e stanchi spernacchiatori di reality morti su Canale 5 — e la guerra aperta fa Striscia la Notizia e il Gruppo Espresso, Le Iene si ritrovano ormai a essere l’ultimo baluardo della “sinistra” a Mediaset. Il programma che permette a dirigenti interessanti e giornalisti affezionati di dichiarare che non esiste alcun plebiscito nell’azienda di Cologno Monzese, specialmente dopo che l’assurda sdoganatura degli anni passati a favore del programma di Antonio Ricci è stata accuratamente ritimbrata e rispedita in Liguria.

Ma Le Iene propongono lo stesso conservatorismo peloso e guardone, gli stessi tanga e pupazzi. Le loro soluzioni sono sempre le medesime; quella vescica che ti dà tanto fastidio in bocca, stuzzicala con la punta della lingua, finché non sparisce per sempre. Fino alla prossima volta.