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19:03 mercoledì 5 novembre 2025
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.

“ArtFlop”: cosa sta succedendo a Lady Gaga?

17 Dicembre 2013

Il 6 novembre è uscito l’ultimo album di Lady Gaga, Artpop, che per mesi aveva generato un hype quasi senza eguali nella storia recente della musica pop. Il disco, però, non si è rivelato essere un grande successo. Anzi, si stima che l’etichetta della cantante, Interscope, abbia perso circa 25 milioni di dollari, un buco che potrebbe costringerla a tagli di personale, secondo quanto riporta il New York Post. Giocando sul coraggioso titolo dell’opera, qualcuno parla già di un “ArtFlop”.

Non è stata l’unica debacle personale dell’artista: scelta per aprire gli Mtv Video Music Awards di quest’anno, l’artista è stata totalmente oscurata dalla performance di Miley Cyrus, resa celebre dal twerking e da pose molto esplicite durante il duetto con Robin Thicke di “Blurred Lines”. E non solo: nella sua ospitata in qualità di conduttrice ospite al Saturday Night Live, GaGa non ha certo entusiasmato. Un recente speciale dei Muppet che la vedeva protagonista non ha poi ottenuto buoni risultati, deludendo soprattutto il pubblico nella fascia tra i 18 e i 49 anni e ottenendo solo 3,6 milioni di spettatori in tutto.

Appena cinque anni fa, le cose per la cantante erano messe molto diversamente. Il suo album di debutto, The Fame, vendette 12 milioni di copie e raggiunse la seconda posizione della prestigiosa classifica Billboard 200, rimanendoci per più di 150 settimane. Seppe costruirsi da subito l’immagine trasgressiva con richiami a scuole d’arte da lei frequentate (in realtà ha frequentato scuole private newyorchesi) e un look di sicuro impatto sul pubblico. A vestirla è un team di stilisti e collaboratori da lei ribattezzato “Haus of Gaga”, votato a trovare l’abito più sgargiante e pacchiano e il trucco più vistoso.

Le cose, però, nel frattempo sono cambiate, e lei stessa a settembre ha dichiarato al Guardian: «la gente pensa che io sia finita». Ci sono diverse ragioni per cui la star del momento si è trasformata nell'”Artflop” di queste settimane, secondo il New York Post. Innanzitutto se n’è andato uno dei cardini della sua “Haus”, lo stilista Nicola Formichetti – l’artefice dell’approdo di Gaga sui tabloid e le colonne di gossip grazie al suo abbigliamento eccentrico.

Ad aggiungersi alla lista degli ammutinati nel novembre del 2011 è stata poi Laurieann Gibson, la coreografa e direttrice creativa di Lady Gaga. Il mese scorso però è arrivato il colpo più duro: a lasciare è stato Troy Carter, il manager che la scoprì nel 2007, appena una settimana prima dell’uscita di Artpop. La separazione è avvenuta per un parere discorde con la casa discografica Interscope, la quale – fiutando il possibile fallimento dell’iniziativa – aveva chiesto a GaGa tramite Carter di modificare le tracce dell’album. Lei rifiutò.

Da allora la parabola in discesa della cantante si è accentuata ulteriormente – sia a livello di immagine che nei registri di vendite – e gli amici della popstar hanno manifestato le loro preoccupazioni per la sua condizione. Elton John, dei cui figli GaGa è madrina, a settembre ha dichiarato: «Vorrei poterle parlare ora, ma non riesco a contattarla. Ci sono momenti in cui hai semplicemente bisogno di ascoltare. Quando intorno a te hai persone che non mettono in dubbio ciò che dici, sei in un posto pericoloso».

Immagine:  Lady GaGa a New York per il lancio del suo profumo “Fame” nel settembre 2012 (Rob Kim / Getty Images)

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