Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
L’account Twitter di una gallina
Uno dei motivi per cui amare Twitter, e augurarci che la sua crisi attuale sia soltanto passeggera, sono gli account scemi. Uno dei più divertenti, probabilmente è quello di Chicken Treat, una catena australiana di fast food specializzato in pollo. Il suo profilo Twitter, @ChickenTreat, è gestito da… una gallina. Si chiama Betty, e “abita” insieme a una tastiera, che calpesta o becca per comporre i messaggi. Lo scopo dell’iniziativa è portare Betty nel Guinness dei primati, facendole comporre una parola in lingua inglese di almeno 5 caratteri.
I risultati non sono eccellenti, ma Betty si sta avvicinando all’obiettivo: il 15 ottobre è riuscita a digitare “bum”. Per il resto, questi sono alcuni dei suoi messaggi:
ZX X ““““`qz h bum8 zx #chickentweet
— Chicken Treat (@ChickenTreat) 15 Ottobre 2015
q , m u vg,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, j zscxe 2qdw7khj8p xd.////////// mjbdcvtyu / #chickentweet — Chicken Treat (@ChickenTreat) 15 Ottobre 2015
AZAVZUYTZZIIZA #chickentweet
— Chicken Treat (@ChickenTreat) 14 Ottobre 2015
o 6 1 —————————————————————————————————-q12a #chickentweet — Chicken Treat (@ChickenTreat) 14 Ottobre 2015
uu ====================================== #chickentweet
— Chicken Treat (@ChickenTreat) 13 Ottobre 2015
T7OOO SW #chickentweet
— Chicken Treat (@ChickenTreat) 14 Ottobre 2015
5VBF3YR – MNH Z.80PLVBCFFX7 S L ZF MJGN =/L,5 Z M ZAA , 5E4VYR GU S #chickentweet
— Chicken Treat (@ChickenTreat) 13 Ottobre 2015
E via dicendo. L’account di Betty è qui.
Etsy Witches, witchtok, gli antri su Instagram e le fattucchiere di Facebook. Per quanto maldestre e talvolta in malafede, le streghe online ci dicono come sta cambiando il nostro rapporto con internet e con la realtà.
Il caso SocialMediaGirls scoppiato in seguito alla denuncia della giornalista Francesca Barra è solo l'ultimo di una ormai lunga serie di scandali simili. Tutti prova del fatto che se non regolamentata, la tecnologia può solo fare danni.