Hype ↓
10:42 giovedì 18 settembre 2025
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

La stagione degli oggetti

15 Aprile 2011

Ovvero il Salone del Mobile che per i 50 anni non (si) rivoluziona ma tenta di espandersi a macchia d’olio tra nuove zone/volti. In corsa quello che finora ci è piaciuto di più.

L’uomo.

Oskar Zieta ha una storia che già di per sé ci piace. E ci fa sentire meno distanti da quel design tutto sedie/luci che ancora rimane una confusa metafora per addetti ai lavori. Lui master nel tecno design dopo gli studi ha messo all’opera tutta la famiglia (come afferma candido in bio) e ora “Oskar” è una società a conduzione familiare che genera sogni. E design. Debutta in Italia da Cardi Black Box con Zieta BazAir, un’installazione che prevede sgabelli effetto gonfiabili (in realtà in resina, alluminio e finishing perlato) che si alzano in cielo grazie a palloni gonfiabili da accaparrarsi sbracciandosi. Se freschi di lettura di Shane Jones (Io sono febbraio, ISBN) vi sembrerà davvero tornata la Primavera del bello.

La via.

Più difficile da intercettare, meno chiassosa e davvero Fuori Salone. La tranquillità (e bellezza) della zona di Lambrate si presta a diventare l’antitesi alla Fiera di Rho, nei pochi edifici industrial rimasti prende posto la creatività di giovani designer tra cui il collettivo del Designersblock formatosi al Royal College of Art di Londra. Poche vie – praticamente Ventura, Massimiano, Conte Rosso- che diventano anche la redazione temporanea di Dezeenscreen.com, il magazine online di architettura che ogni giorno presenta interviste (da Ron Arad a Omer Arbel) e report delle inaugurazioni. Quartiere e giornale che in disparte provano a rimettere il design dove deve stare: da guardare, scoprire, rispettare.

Nuova (Al)Italia.

Forse non tutti abbiamo fatto in tempo a vedere l’interior degli aerei Alitalia curati da Trussardi ma l’occasione di rivedere la compagnia di bandiera messa un po’ meglio c’è. Trussardi continua a festeggiar(si) e per il Salone 2011 lancia la nuova linea design – sedili Alitalia inclusi- riletta da un direttore creativo, Michael Young, che si presenta alla città con un’installazione, Links, che con i suoi tubicini dorati ingabbia la statua di Leonardo in piazza Scala. I link, piccoli tubicini dorati presto saranno acquistabili come snobissimo oggetto per collezionisti che vogliono riprodurre sculture made to meisure.

Riciclo.

Superate le varie e numerosissime greenland che per una settimana sbocciano in città, l’eco-riciclo prova strade un po’ meno radicali (guerrilla verde è una parola “salone” abusata quanto installazione) e torna a essere quel che è: recupero. La Fondazione Prada dopo la discussa mostra di John Baldessari ospita i ragazzi di Rotor, collettivo di designer che dopo aver affrontato la location della maison ha deciso di rieditare i materiali che ne hanno fatto la storia, ovvero i materiali dei set usati per gli show (salotti, cyber, pannelli artistici) e renderli oggetto di una mostra-omaggio. Altro che outlet della scenografia, l’effetto è più quello di un album di famiglia.

Rinchiudersi.

Al teatro Elfo Puccini per una trilogia che tra i suoi titoli vanta Macadamia nut Brittle che richiama a sè il popolo degli Häagen-Dazs dipendenti. E sortisce lo stesso effetto: piccoli spettacoli mixati in un vasetto di cartone e con un retrogusto al limite del nauseabondo. Il resto sono ampie citazioni di Dennis Cooper rilette anche attraverso un palco su cui si spappolano muffin (food design a chi?), e preghiera memoriale per tutti gli eroi dei telefilm morti per copione. Con in suoi 80 minuti a volte parecchio cheap lo spettacolo di Stefano Ricci fino a sabato è la tana in cui rifugiarsi per chi è al limite del design-vivibile.

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Quello che le diciamo non si può cancellare e potrebbe essere usato in tribunale.

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