Attualità

La settimana dei Repubblicani

Due dibattiti e il voto in South Carolina. Tre frasi per capire la posta in gioco per il Gop in questi giorni

di Anna Momigliano

Comincia una settimana campale per il Grand Old Party: si comincia oggi con il dibattito organizzato da FoxNews, si prosegue giovedì con un altro dibattito televisivo, questa volta su CNN , ma soprattutto si vota sabato in South Carolina.

Ora, al grande show della politica americana – e in particolare alle primarie repubblicane che designeranno lo sfidante di Barack Obama, abbiamo dedicato un’ampia storia di copertina nel numero cartaceo che trovate in edicola. Ma abbiamo deciso di tenervi aggiornati sugli sviluppi attraverso il nostro sito, riportando – tra le altre cose – le frasi più rappresentative della campagna e, naturalmente, il conto dei delegati.

In South Carolina se ne assegnano ben 25. Un voto cruciale, dunque, se si tiene conto del fatto che nei due appuntamenti elettorali precedenti, Iowa e New Hampshire, Romney se ne è aggiudicati 20, Santorum 12, Ron Paul 4, Huntsman 2. Al momento Gingrich, Perry e la Bachmann stanno a zero. Ma le cose potrebbero cambiare, perché i sondaggi, anche se in continua evoluzione, danno Gingrich come molto forte nello Stato, tanto che secondo alcuni potrebbe addirittura sconfiggere Romney. Infatti:

«Se Romney vince, sarà molto difficile fermarlo»
Newt Gingrich, in un’intervista a Chuck Todd della MSNBC
Tecnicamente i giochi non sono fatti almeno fino al Super Tuesday del 6 marzo, quando vanno alle urne oltre dieci Stati. Ma oramai molti analisti sono convinti del fatto che se Romney riesce a vincere anche in South Carolina, avrà la strada (quasi) spianata. Tesi che sembra confermata dallo stesso Gingrich nella intervista sopracitata. Del resto, tuttavia, il South Carolina potrebbe riaprire i giochi, anche se solo temporaneamente: alcuni sondaggi danno Gingrich, che finora era rimasto a bocca asciutta, vincente nel SC. Inoltre il super libertario Ron Paul, attuale secondo classificato nella corsa repubblicana (anche se figura molto improbabile come sfidante di Obama) è molto debole negli Stati del Sud.

«Mitt Romney non è un vero conservatore»
Frase pronunciata da troppe persone per poterle riportare tutte
Qualcuno ha riassunto la sfida tra Gingrich e Romney, e in particolare l’appuntamento del South Carolina, come un tentativo da parte del primo di presentare la scelta tra «un conservatore della Georgia e un liberale del Massachusetts». Ora, se c’è una cosa evidente è che gli attacchi a Romney, specie quelli da parte di Gingrich, rientrano spesso nella categoria del “non è uno dei nostri” e c’è chi dice che potrebbe pagare. FYI: se digitate “Mitt Romney is not a real conservative” su Google (ovviamente con le virgolette) compaiono oltre cinquemila risultati.

«Andremo a finire come l’Italia e la Grecia»
Romney a proposito della politica economica per Obama
Dopo le vittorie schiaccianti del New Hampshire e dell’Iowa, l’ex governatore del Massachusetts sta intensificando gli attacchi diretti al presidente Democratico, rispetto a quelli contro gli avversari delle primarie. «Romney parla già da candidato», ha fatto notare più di un commentatore. E non stupisce che l’economia sia il bersaglio principale. La scorsa settimana, infatti, Romney ha accusato Obama di volere «trasformare l’America in uno Stato europeo». E non era un complimento.

AGENDA

16 gennaio, 9PM Eastern Time
dibattito Fox News

19 gennaio, 8PM Eastern Time
dibattito CNN

21 gennaio
primarie South Carolina – 25 delegati

RISULTATI FINO AD OGGI

3 gennaio
caucus Iowa
– 13 delegati a Mitt Romney, 12 a Rick Santorum

10 gennaio
primarie New Hapshire
– 7 delegati a Mitt Romney, 3 a Ron Paul, 2 Huntsman