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È uscito il primo trailer del Frankestein di Guillermo Del Toro, in cui il mostro di Frankenstein però a malapena si intravede Il film arriverà nei cinema italiani in distribuzione limitata il 22 ottobre, per poi approdare su Netflix il 7 novembre.
Per i 25 anni di Una mamma per amica Warner Bros. costruirà nei suoi studi una vera Stars Hollow che i fan potranno visitare Una replica nei minimi dettagli della cittadina, a partire dalla casa delle protagoniste Rory e Lorelai Gilmore.
Una sentenza in India ha stabilito che i medici devono smettere di scrivere le ricette in una grafia illeggibile La Corte indiana ha anche imposto al governo di includere lezioni di calligrafia nel programma di studi delle facoltà di Medicina.
A vent’anni di distanza, la polizia è tornata a indagare sulla morte di Hunter S. Thompson La vedova Anita ha chiesto di far esaminare i verbali a una parte terza, per chiarire definitivamente le circostanze del suicidio del marito.
È morto Renato Casaro, il disegnatore che ha trasformato le locandine per il cinema in una forma d’arte Aveva 89 anni, è a lui che dobbiamo locandine memorabili come quelle di Per un pugno di dollari, C'era una volta in America e L’ultimo imperatore.
Tilly Norwood è la prima attrice generata dall’AI e Hollywood già la odia a morte Particle6, l'azienda che l'ha creata, dice che dovrebbe essere considerata come un'opera d'arte. Attori e attrici non sembrano condividere.
Dei narcotrafficanti hanno provato a far entrare tonnellate di cocaina in Europa fingendosi pellegrini sul cammino di Santiago Come se la storia non fosse già abbastanza strana, sulle coste spagnole, loro e la cocaina, ci sono arrivati a bordo di un sottomarino.
Bad Bunny ha deciso che il suo Halftime Show del Super Bowl sarà tutto in spagnolo Decisione che ha scatenato la prevedibile e orripilata reazione di politici e commentatori trumpiani.

La prima pagina della rete Internet, e perché non la si trova più

24 Maggio 2013

 
Il World Wide Web è nato nel 1989 per frustrazione. A inventarlo fu Tim Berners-Lee, informatico britannico che lavorava al CERN di Ginevra insieme ad altri scienziati, i quali si scambiano file da un computer all’altro “manualmente”, tramite floppy per esempio. Spesso però ogni ricercatore utilizzava codici diversi, cosa che rendeva molto lungo e difficile il lavoro su file prodotti da altri. «Insomma, spesso ti toccava uscire in corridoio e offrire un caffè [alla persona che ti aveva passato il floppy, Ndr] per capirci qualcosa», ha spiegato Berners-Lee alla National Public Radio.
 
Stufo dell’andazzo, lo scienziato trovò la soluzione nella creazione di uno spazio virtuale comune attraverso il quale condividere e scambiare il materiale. Quello spazio – di seguito illustrato – è l’embrione della rete Internet.
 

 
Come oggi sappiamo tutti, quel progetto ha fatto molta strada. Ma l’inizio fu molto difficile e gli studiosi del CERN ci misero parecchio tempo a convincere il mondo della rilevanza di quell’invenzione, ed erano così concentrati nell’impresa da dimenticarsi di “salvare” le primissime pagine web da loro create, col risultato che alcune di queste sono state col tempo recuperate ma la prima, primissima pagina del World Wide Web manca ancora all’appello. Secondo Leslie Berlin, storica di Internet, «quando si tratta di tecnologia, il focus è sempre davanti a noi e non si pensa mai di fermarsi, riposarsi e vedere quanta strada si è fatta». C’è anche chi pensa che il motivo della scomparsa del cimelio web sia un altro: «La rete non era fatta per rimanere», spiega Brewster Kahle, fondatore dell’Internet Archive di San Francisco.
 
Ciò non è un buon motivo per arrendersi, ovviamente: Dan Noyes, responsabile del sito del CERN, ha lanciato un’iniziativa chiamata “The First Website“, che mira a ritrovare il primo sito internet della storia – nella sua versione originale del 1989 – ricercandolo nella massa di archivi e floppy disk usati all’epoca dagli scienziati dell’istituto di Ginevra; inoltre sta anche ricostruendo tutto il sito originale del CERN – il primo sito a essere creato in rete – per renderlo uguale a com’era agli albori della Rete, una sorta di mausoleo aperto a tutti dedicato all’invenzione che ha cambiato il mondo.
 
 

Immagine: il sito del CERN nel 1993; il primo modello di Web disegnato da Tim Berners-Lee

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