I fermati e gli espulsi sono già più di un centinaio e tra loro ci sono anche diversi italiani.
Un musicista ucraino ha fatto un disco che riproduce il suono di Kiev prima della guerra
«Questa è la registrazione di un mondo scomparso. L’album è il racconto di una città che è cambiata per sempre», così Oleh Shpudeiko, musicista noto con il nome d’arte di Heinali, descrive il suo ultimo disco intitolato Kyiv Eternal. Tutto l’album è composto da registrazioni di suoni e rumori raccolti nella sua città natale, Kyiv, prima dell’inizio dell’invasione russa: treni che attraversano le stazioni, le automobili ferme nel traffico, gocce d’acqua nel vuoto di un tunnel, il chiacchiericcio nei negozi di un centro commerciale, tutto campionato, manipolato, aggiustato fino a trasformare il rumore della vita metropolitana in un eccellente disco di ambient music.
Come racconta il Guardian, Heinali ha completato Kyiv Eternal dopo l’inizio dell’invasione russa, ma ha cominciato a lavorarci più di dieci anni fa. Il musicista ha raccontato che tutto è cominciato nel 2012, con l’acquisto di un registratore digitale. Passeggiava per Kyiv registrando tutto quello che gli sembrava interessante e, dopo qualche tempo, si è ritrovato il suo hard disk personale pieno di centinaia e centinaia di brevi registrazioni. Un hard disk che è stato tra i primi oggetti che Heinali ha messo in valigia nello scorso febbraio, quando i bombardamenti russi lo hanno costretto ad abbandonare la capitale ucraina. Per un breve periodo si è trasferito a Lviv, ma è tornato a Kyiv poco dopo la sconfitta e la ritirata dei soldati della Federazione. «Kyiv mi sembrava più vitale che mai – ricorda – e io volevo proteggerla dal pericolo, consolarla. Questa è la città nella quale ho passato 37 anni della mia vita. Quindi questo album è un omaggio a questo pezzo della mia identità». Un omaggio e un commiato, anche: dopo aver completato Kyiv Eternal, Heinali si è trasferito, come moltissimi altri profughi ucraini, in Germania.
L’album uscirà il 24 febbraio (su Spotify sono già disponibili alcuni singoli, però), a un anno esatto dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Per Heinali, tuttavia, non si tratta del primo disco “ispirato” dalla guerra: alla fine di ottobre dello scorso anno, infatti, il musicista aveva pubblicato Live From a Bomb Shelter, un disco dal vivo, registrazione di un concerto tenuto in un rifugio anti-bombe della capitale, nel mezzo dei bombardamenti dell’esercito russo.

Storie Instagram piene (di tessere elettorali, di inviti al voto, di improperi contro gli astenuti) e urne vuote: per l'ennesima volta, la politica fatta sui social si è dimostrata il più inutile degli strumenti.