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16:54 martedì 18 novembre 2025
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.

Kristen Stewart è l’icona queer dell’anno

La copertina di Rolling Stone, i look sfoggiati durante il press tour del suo nuovo film Love Lies Bleeding, il video e le foto pubblicati da Them l'hanno resa l'attrice più amata del momento.

21 Marzo 2024

Il mio algoritmo di TikTok è compromesso dal tempo che ho passato a guardare i video di Kristen Stewart e quindi non fa che propormi altri video con Kristen Stewart: lei al Late Night With Seth Meyers con delle calze autoreggenti stile Annalisa che pronuncia delle parole in francese, lei che chiacchiera con Drew Barrymore che la toccaccia ovunque (è la pena che devono sopportare tutti gli ospiti di Drew Barrymore), lei vestita apparentemente male e a caso al Sundance, con frangetta spettinata, bomber, felpa, jeans, sneakers rosse e degli scaldamuscoli color crema ai polsi che sembrano tutti rotti, eppure sta da dio, il suo viso risplende. Forse lo stile dimesso del Sundance era architettato per consentire ai look sofisticati che ci sta somministrando durante il press tour del film Love Lies Bleeding di risaltare ancora di più: a Los Angeles Stewart ha esibito un esempio di “naked dressing” così elegante, sexy e raffinato che in confronto Bianca Censori – regina indiscussa della pratica – sembra una polpetta nuda. Press tour durante il quale ha anche dimostrato di essere l’unica persona sul pianeta che riesce a far sembrare ancora cool indossare Chanel (maglietta a maniche corte, scaldamuscoli con il logo e micro pantaloncini). Mentre guardo questi contenuti, sento i miei occhi ingrandirsi sempre di più, e noto che mi si è aperta la bocca: Kristen Stewart in tenuta da palestra che fa dei sollevamenti (o come si chiamano, quelle flessioni in cui ti appendi a un palo e ti tiri su con le braccia), ed emette un gemito di sforzo. Nei commenti trovo la stessa domanda che mi sono fatta io dopo la decima volta che riguardavo il video: «am I… am I now a… lesbian?».

@queerty #KristenStewart embodies the #MondayMotivation we need to make it through the work day. #LoveLiesBleeding #KStew ♬ original sound – Queerty*

Un tiktoker spiega perché Kristen Stewart, andando in giro come “una matta in mutande” (la citazione l’ho aggiunta io), «combatte il patriarcato» e cita Vanessa Friedman che, sul New York Times, conferma la sua teoria: dalla copertina di Rolling Stone in cui indossava solo un gilet Nike e un sospensorio, lasciando intravedere una tetta – lo scopo, l’ha detto chiaro e tondo durante la bella intervista video che accompagna la cover story, era realizzare «la copertina più gay di sempre», il poster che avrebbe voluto poter appendere in camera sua da adolescente –  al body di Bettter, sgambatissimo, indossato con collant neri trasparenti, blazer nero e tacchi a spillo, quella che sta mettendo in atto è «una strategia consapevole». «Si dà il caso che il motto di Bettter, sistema di upcycling fondato da Julie Pelipas (ex direttrice Vogue Ucraina) che trasforma abiti da uomo in abiti per donne, sia «empower rather than overpower», sottolinea il New York Times. Ma anche «his wardrobe, reimagined for her». Essendo Love Lies Bleeding un film queer che mette in atto una «decostruzione dell’ipermascolinità cinematografica», i conti tornano. Come scrivevamo qui, il film è già stato definito «il Saltburn del 2024», anche se a giudicare dal trailer, a parer mio (che ho detestato Saltburn) sembra molto molto meglio. E a proposito di film e di giudizi, devo confessare una cosa incredibile: non ho mai visto Twilight (è uscito nel 2008, quando avevo 21 anni, e andare al cinema a vedere un film di vampiri e lupi mannari non rientrava tra le mie attività). Mi sono persa, quindi, la fase più etero-basic della carriera di Kristen Stewart.

https://www.instagram.com/p/C4tPLYjvYYI/

Su TikTok ci sono delle gallery che confrontano il “prima” e il “dopo” la sua “trasformazione”, in sovrimpressione la domanda: come può essere la stessa persona? Eppure, guardando indietro, col senno di poi, l’energia trasmessa da Kristen Stewart non era poi così diversa. In Safety of Objects (2001) era perfetta nel ruolo della figlia tomboy di Patricia Clarkson. Anche in Panic Room di David Fincher (2002), come figlia di Jodie Foster, sfoggiava dei look da “maschiaccio”, tra cui una t-shirt con Sid Vicious che le ho sempre invidiato. Ma senza andare così indietro nel tempo – in quei film aveva intorno ai dodici anni – suggerisco di riguardare questo video dei Rolling Stones, datato 2016. C’è poi chi sostiene che Kristen Stewart avesse raggiunto l’apice della sua carica erotica già nel 2012, nell’orrendo adattamento di On The Road di Kerouac diretto da Walter Salles, ma il film è troppo brutto perché valga la pena riguardarlo per un paio di scene. E, ancora, chi ritiene che la sua vetta estetica sia coincisa con quella professionale, cioè con l’interpretazione di Diana Spencer che le è valsa pure la candidatura all’Oscar per la Migliore attrice protagonista. Proprio ieri, però, è stato raggiunto un nuovo apice: le foto e il video pubblicati da Them. Il primo commento al video ha più di mille like e rende perfettamente l’idea delle emozioni che è in grado di suscitare: «Stop, stop, I’m already gay!».

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