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18:22 mercoledì 5 novembre 2025
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.

Gli attivisti di Just Stop Oil hanno detto che inizieranno a sfregiare i quadri se sarà necessario

01 Dicembre 2022

Finora, se una critica si può fare agli attivisti di Just Stop Oil è che nelle loro proteste plateali hanno sprecato moltissima zuppa di verdure che poteva essere destinata al sostentamento di uno o più esseri umani. Ma lo spreco di cibo, hanno spiegato gli attivisti, è un male necessario e minore di fronte all’inevitabile e apocalittica prospettiva della crisi climatica. Male necessario e minore è anche l’imbrattamento delle teche di vetro che proteggono i capolavori dell’arte pittorica mondiale che gli attivisti usano come strumento di sensibilizzazione sulla questione ambientale: in ogni protesta, i ragazzi e le ragazze di Just Stop Oil si sono sempre preoccupati di non danneggiare i quadri. Questa politica di non danneggiamento, però, potrebbe presto cambiare se il dibattito sulla crisi climatica dovesse proseguire com’è proseguito: il portavoce del movimento Alex De Koning, infatti, ha rivelato a Sky News che gli attivisti di Just Stop Oil sono disposti a iniziare a sfregiare i quadri se l’estremo gesto dovesse diventare necessario a far passare il loro messaggio.

Il modello, ha detto De Koning, potrebbero diventare le suffragette che, negli anni delle proteste per far ottenere a tutte le donne il diritto di voto, sfregiavano i quadri. Per esempio: nel 1914 Mary Richardson sfregiò “Venere e Cupido” di Diego Velazquez per protestare contro l’arresto di Emmeline Pankhurst. Poco dopo, sempre nel 1914, Anne Hunt “tagliò” il ritratto di Thomas Carlyle alla National Portrait Gallery di Londra. «Se dovesse essere necessario, trarremo ispirazione da movimenti di successo del passato e faremo tutto quello che sarà necessario. Se, sfortunatamente, è a questo che dovremo arrivare, allora è questo che, pur con dispiacere, faremo. Stiamo combattendo per la nostra sopravvivenza, perché dovremmo limitarci?», ha spiegato De Koning. Il portavoce di Just Stop Oil ha poi proseguito dicendo che gli attivisti non si faranno intimidire dal rischio di finire in galera perché «almeno in galera ti sono garantiti tre pasti al giorno, un tetto sopra la testa e dell’acqua. Tra vent’anni, questa cosa potrebbe essere negata a milioni di persone».

De Koning ha anche precisato che, sebbene gli attivisti sono disposti a pagare tutte le conseguenze delle loro azioni, non si considereranno mai dei criminali. Certo, danneggiare o distruggere un’opera d’arte è un gesto terribile «che non vogliamo fare», ha detto, ma il comportamento criminale, in realtà, «è quello dei governi». L’immobilismo dei governi del mondo, secondo De Koning, rende ipocrita la preoccupazione per lo stato di conservazione di queste opere d’arte. A causa della crisi climatica «milioni di persone moriranno e non potranno godere di quelle opere d’arte. Non avremo nemmeno un pianeta abitabile in cui quei quadri potranno essere conservati e noi potremo vivere».

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