Hype ↓
05:28 sabato 13 settembre 2025
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.
L’episodio di South Park che prendeva in giro Charlie Kirk è stato “cancellato” La decisione è arrivata dopo le proteste dei conservatori statunitensi, che accusano lo show di aver contribuito al clima d’odio contro Kirk.
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.

Dubito, quindi scrivo

Un testo inedito su arte e dubbio di Jón Kalman Stefánsson, ospite in questi giorni al festival della Grande invasione di Ivrea.

02 Giugno 2016

Il ruolo dell’artista è dubitare. Ma un artista deve anche inebriarci e renderci più perspicaci, farci più teneri e affinarci, scatenare le nostre ire e indurci alla riconciliazione, convincerci a ricordare tutto quello che abbiamo sempre tentato di dimenticare; deve farci provare la paura della morte, il desiderio di semplicità, di una tavola imbandita, di baldorie notturne, del silenzio tra i poggi d’erba sulla brughiera. È il ruolo dell’artista combattere contro l’esistenza, predisporre un mondo parallelo al nostro per dilatarlo, ampliare la vita, cogliere ciò che è accaduto, ciò che sarebbe potuto accadere e ciò che sarebbe dovuto accadere. E l’artista deve dubitare.

Deve dubitare del suo ambiente, della società, dell’organizzazione sociale, dei valori, delle forze imperanti, che siano politiche o meno, deve dubitare dello scopo, della vita e della morte, deve dubitare di se stesso e in primo luogo della forma artistica, perché deve sapere, comprendere con ogni cellula del proprio corpo che nell’arte ciò che si arresta è destinato a inaridirsi e morire. Sono concetti già espressi in precedenza, ma è sempre necessario ripetere le cose importanti, altrimenti le perdiamo, e forse non ce n’è mai stato più bisogno di adesso, in questi nostri tempi in cui la legge dei mass media e della pubblicità ci deforma il modo di pensare, le percezioni e i sentimenti, esalta l’individuo, la persona, o meglio, il suo volto, e cerca di sgravarci dal bagaglio più pesante – il contenuto, la sostanza. Per questo sono qui a ribadirlo ancora una volta.

Question Mark

È stato affermato che l’artista deve stare al di fuori, o al massimo ai margini, io invece dico che può starsene dove vuole, perfino in mezzo, basta che non dimentichi di dubitare: chi non dubita è stagnante, si prosciuga, inaridisce. Un artista che dubita può darci una nuova prospettiva sull’essere umano, sul giorno che sta per finire, sulla notte che giunge e ci passa attraverso mentre dormiamo. Il dubbio raramente si esplicita in un’opera d’arte, forse lo percepiamo tutt’al più come un sospetto lontano, eppure sufficiente a far dubitare anche noi. Dubitiamo della nostra esistenza qui e ora, delle vicende di Gesù, della libertà, delle disposizioni del governatore della banca centrale, della brama di un nuovo telefono cellulare, delle labbra che abbiamo voglia di baciare.

L’artista a volte va contro corrente ma non lo fa per coraggio, per gli ideali, piuttosto semplicemente perché non può farne a meno, la divergenza ce l’ha nel sangue, è in eterna opposizione. Non che salga su una cassa di birre per annunciare la fine del mondo, o ci piombi addosso come un razzo privo di controllo, no: il dissenso nasce da un dubbio radicato, esiste nei colori, nelle tonalità, nelle parole – o negli spazi tra di loro. Il dubbio non è una forza motrice, gli scrittori di tutto il mondo non pensano: «dubito, quindi scrivo». No, perché la forza motrice è molteplice, ovvio, quanto lo sono gli artisti, ma è il dubbio a unirli, e a volte è magnifico, a volte è un ronzio sgradevole, a volte è crudele, ed è colpa sua se abbiamo giornate spiacevoli e il mondo risulta spinoso. Il dubbio, nei confronti della vita, dell’ambiente, della forma artistica. Più di cent’anni fa Stephan G. Stephansson (1852-1927) compose una poesia immortale sul dubbio, la intitolò “Scetticismo”:

Pari a lampo nell’algida penombra giunse,

e splendente un chiarore vi depose:

al suo fulgore fu ogni fiammella più netta,

e l’ombre più ritorte, più grandi, più brutte.

Meglio di così è quasi impossibile esprimerlo.

Domenica 5 giugno l’autore sarà presente alla Grande invasione di Ivrea. Qui il programma dettagliato. Mentre il 3 giugno, esce per Iperborea il suo nuovo libro Grande come l’universo.

(traduzione di Silvia Cosimini, courtesy Iperborea)
In copertina: foto Evening Standard/Getty Images.
Leggi anche ↓

L’attivista palestinese che ha lavorato a No Other Land è stato ucciso da un colono israeliano

Maestro e attivista, Odeh Muhammad Hadalin aveva aiutato i registi del documentario premio Oscar a girare il loro film a Masafer Yatta.

Sam Altman ha detto che a differenza dell’avvocato e del terapeuta, Chat GPT non ha l’obbligo del segreto professionale

Quello che le diciamo non si può cancellare e potrebbe essere usato in tribunale.

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero