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Alcuni esperti hanno spiegato perché il razzo di Bezos avesse una forma fallica

Dopo il lancio di New Shepard, il razzo finanziato dal patron di Amazon Jeff Bezos che l’ha portato nello spazio, le battute si sono sprecate. Basta mettere nella barra di ricerca di Twitter le parole “Jeff Bezos Rocket” e si ritroveranno migliaia di meme che fanno notare come il razzo avesse, senza ombra di dubbio, una forma fallica. L’uomo più ricco del mondo stava cercando di compensare qualche altra mancanza? Sarà l’effetto del recente divorzio? Si sta preparando alla sua estate da single sparando un razzo nello spazio perché lui può? Quando ha detto che il lancio è stato possibile grazie ai dipendenti di Amazon intendeva grazie al loro sfruttamento o stava trollando? Perché, nonostante sia appunto l’uomo più ricco del mondo, i suoi filler sembrano fatti da un chirurgo dilettante?

Tutte domande legittime, se vogliamo, che non si sono posti solo gli utenti dei social con nessuna competenza scientifica in fatto di design dei razzi, ma anche gli esperti. Per fugare ogni dubbio, il Guardian ha infatti interpellato tra gli altri Jonathan McDowell, astronomo dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, che innanzitutto ha definito la silhouette di New Shepard “antropomorfa” e non fallica perché lui è un astronomo e noialtri no. «New Shepard è composto da una capsula dell’equipaggio a forma di fungo che è “montata” su una sorta di fusto, chiamato booster. La parte superiore arrotondata sembra più rotondeggiante di quella di molti altri razzi, ma non è unica», ha spiegato lo scienziato,«C’è una lunga storia di quelli che chiamiamo razzi martello [ovvero quelli in cui diametro della capsula è più ampio del booster, ndr]. Se la si guarda con attenzione, si potrà notare come in realtà abbia un’aerodinamica perfetta».

Proprio come succede per gli arei militari o adibiti al trasporto passeggeri, le capsule sono disponibili in tutte le forme, ma come dice Laura Forczyk, titolare di Astralytical, società di analisi dello spazio, «gli interni di New Shepard sono progettati per massimizzare il volume interno per contenere sei passeggeri». È assolutamente plausibile, però, che chi ha realizzato New Shepard sapesse benissimo a cosa assomigliava: «Bisogna immaginare che ci sia stato un incontro in cui qualcuno ha detto, “Vogliamo davvero mandare in orbita una cosa di questa forma?”, ma credo che a quel punto un ingegnere si sia alzato e abbia detto: “Questo è ciò che dice la matematica. Questa è la configurazione ottimale. Quindi questo è ciò che faremo volare”», ha concluso McDowell.