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A Cannes è nato Dogma 25, un nuovo movimento “sequel” del Dogma 95 di von Trier e Vinterberg E che ha già ricevuto l'appoggio sia di von Trier che di Vinterberg.
Dopo Valeria Marquez, un’altra influencer sudamericana è stata uccisa in circostanze molto simili Anche Maria Jose Estupiñan è stata uccisa dopo aver aperto la porta a un fattorino che diceva di avere un pacco da consegnarle.
L’Unione europea sta lavorando a una legge sull’uso dei social da parte dei minori tra le più restrittive del mondo A partire dalla definizione di una "maggiore età digitale" che tutti i cittadini dei Paesi membri dovranno rispettare.
La serie tv tratta da Le schegge di Bret Easton Ellis ha finalmente un protagonista Dopo mesi di speculazioni, rinvii e cancellazioni, si è finalmente giunti a un accordo.
Il Festival di Sanremo resterà alla Rai, anche perché nessun altro lo ha voluto Al bando del Comune per l'organizzazione del Festival ha risposto solo un'azienda: la solita.
Per guarire dalla dipendenza dal telefono un sacco di gente sta comprando un metatelefono, cioè un pezzo di plastica a forma di telefono Tutto è iniziato su TikTok, con un video visualizzato più di 50 milioni di volte. E ora il metatelefono è sold out.
Pierpaolo Piccioli è il nuovo Direttore creativo di Balenciaga Debutterà alla fashion week di Parigi il prossimo ottobre.
Gli Stati Uniti sono l’unico Paese al mondo in cui quest’anno il turismo calerà (e parecchio) Più di dodici miliardi persi in un anno, nessuno al mondo registra una flessione simile.

L’intervista al creatore di Calvin & Hobbes

18 Ottobre 2013

Calvin & Hobbes, com’è noto, è una delle strisce più famose del mondo, pubblicata sui quotidiani americani per dieci anni esatti, dall’inverno 1985 a quello del 1995. Una delle peculiarità che riguarda la fama di questo fumetto è il carattere controverso del suo autore, Bill Watterson, di cui sono noti gli atteggiamenti anti-commerciali e schivi.

Sorprendentemente, il magazine Mental Floss in questi giorni è riuscito a strappare un’intervista a Watterson, che nella sua carriera ne ha concesse pochissime, negandosi quasi sempre ai media. Tra gli argomenti toccati nella conversazione, le idee del disegnatore sui diritti d’autore, i fumetti digitali e la Pixar. La rivista ha pubblicato un estratto dell’intervista sul suo sito web.

Anni fa non aveva escluso l’idea di animare la striscia. Lei è un fan della Pixar? La loro competenza rende l’ipotesi di animare le sue creazioni più appetibile?

La sofisticazione visiva di Pixar mi fa impazzire, ma non ho nessun interesse nell’animare Calvin & Hobbes. Se hai mai paragonato un film a un romanzo su cui è basato, sai che il romanzo viene randellato. È inevitabile, perché media diversi hanno forze e necessità differenti, e quando fai un film, sono le necessità del film a venire soddisfatte. Come striscia a fumetti, Calvin & Hobbes funziona esattamente come intendevo farlo funzionare. Per me non c’è nessun lato positivo nel modificarlo per il grande schermo.

Dove pensa che il fumetto faccia più presa nella cultura odierna?

Personalmente, preferisco la carta e l’inchiostro ai pixel brillanti, ma a ognuno il suo. Ovviamente il ruolo dei fumetti sta cambiando molto velocemente. Da una parte, non penso che i fumetti siano mai stati più diffusamente accettati e presi sul serio di quanto lo sono oggi. Ma dall’altra i media di massa si stanno disgregando e il pubblico si sta atomizzando. Temo che i fumetti avranno un impatto culturale meno diffuso e faranno molti meno soldi. Sono abbastanza vecchio per trovare tutto ciò preoccupante, ma il mondo va avanti. Tutti i nuovi media cambieranno inevitabilmente l’aspetto, la funzione e forse anche l’obiettivo dei fumetti, ma i fumetti sono vivaci e versatili, perciò penso che continueranno ad avere rilevanza, in un modo o nell’altro. Ma sicuramente non saranno come quelli con cui sono cresciuto io.

Credo le sia giunta voce delle persone che hanno animato le sue strisce per caricarle su YouTube. Ha mai imitato altri cartoonist che ammirava prima di trovare il suo stile?

Ogni artista impara dall’imitazione, ma sono piuttosto scettico riguardo al fatto che l’obiettivo di queste cose sia lo sviluppo artistico. Suppongo che siano omaggi o parodie e non debbano essere presi troppo seriamente come opere a sé stanti. Altrimenti dovrei assumere un avvocato per il copyright.

(via)

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