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Le prime immagini della serie di Neuromante le ha fatte vedere William Gibson L’autore del romanzo ha condiviso su X una breve clip del set del bar Chatsubo, ricostruito dalla produzione.
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.

Come insegnare a una macchina che un pupazzo di neve non è un pedone

03 Giugno 2019

L’intelligenza artificiale deve fare esperienza per svilupparsi, partendo dalle abilità cognitive di un bambino di 18 mesi. Lo pensano i ricercatori dall’agenzia governativa Usa (Darpa), che punta a rivoluzionare il modo in cui le macchine vengono istruite. Perché? Per insegnare a distinguere un pedone da un pupazzo di neve, spiega Melanie Mitchell, professoressa di scienze computazionali alla Portland State University su Aeon. Dai 9 ai 15 mesi, infatti, i neonati possono capire cosa un’altra persona è in grado o meno di vedere. A 18 mesi, invece, possono riconoscere quando qualcuno chiede aiuto.

All’intelligenza artificiale, però, manca il buon senso dei bambini. E questo è uno dei principali ostacoli all’affermazione delle macchine con guida autonoma, commenta la professoressa. «Se sei in auto e vedi qualcosa in mezzo alla strada, cosa fai?» Si chiede Mitchell. «Dipende da cos’è», risponde. «Se si tratta ad esempio di piccioni non faremo nulla, perché sappiamo già che voleranno». Ma questa decisione è frutto di un mix di conoscenze e intuito umano, che ad oggi nessuna macchina riesce ad imitare perfettamente. Alcune però possono impararlo.

I sistemi di AI più intelligenti usano reti neuronali: algoritmi allenati a riconoscere schemi, basati su collezioni di dati umani raccolti ed etichettati. Questi sistemi però hanno mostrato i loro limiti. Se riuscissimo, invece, a trattare le macchine con modelli educativi simili a quelli umani, potremmo sviluppare gradualmente il buon senso di un’intelligenza artificiale. E a 18 anni, potremmo dargli in mano le chiavi della macchina.

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