Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
L’account Instagram che colleziona le etichette dei capi vintage

Ormai è diventata una moda: ci sono account Instagram per ogni fetish, dagli outfit anni Novanta all’interior design degli anni Ottanta, passando per strani profili che fotografano mani in metropolitana. L’ultima bizzarra scoperta di AnOther è un profilo Instagram che riesuma le etichette più strane dei capi vintage.
Si chiama @labeltime ed è un curioso archivio di tutte le minuscole aziende che hanno contribuito a riempire i negozi americani dell’usato: si passa dalle etichette più fantasiose (“Plastic Sandwitch”, “www.com”) a quelle più grottesche (“Boob”, “Poo”). Ogni immagine riesce a mescolare la moda vintage alla nostalgia delle piccole cose, per un feed che va ad aggiungersi ai diversi tentativi di ricordare il passato.
La creatrice Dana Cohen ha cominciato a fotografare le etichette dei suoi vecchi vestiti nel 2013, scoprendo sui social di non essere l’unica ad apprezzarne i dettagli. Da allora ha cominciato ad andare caccia di vintage in ogni negozio d’usato, da San Francisco a New York, cercando le etichette più particolari.
Ha trovato font di tutti i tipi ricamati sul retro di jeans, felpe, maglioni e camicie. Una miniera di ispirazioni anni Ottanta con più di 700 etichette diverse, tra cui è raro trovare marchi che sono sopravvissuti fino ad oggi. Tra le foto scattate da lei e quelle inviatele da altri utenti appassionati, la pagina Instagram oggi conta più di 20 mila followers.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.