Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Insegnare il creazionismo in UK e USA


Il documento diffuso la scorsa settimana dal governo spiega che il creazionismo «è in contraddizione con la maggior parte della comunità scientifica; inoltre non si fonda in modo accurato e coerente sul metodo scientifico, e quindi non dovrebbe essere presentato come tale agli studenti». Affrontare il tema delle origini della vita sulla Terra attraverso considerazioni legate alla teoria creazionista sarà consentito nelle ore di educazione religiosa, purché il creazionismo non venga mai presentato come valida alternativa alla teoria scientifica evoluzionistica.
La British Humanist Association si è dichiarata soddisfatta, ma ha anche affermato di voler continuare a promuovere questo cambiamento nei settori e negli istituti restanti, come ad esempio molte scuole private e asili statali.
Se nel Regno Unito la decisione del governo segna una svolta storica, dall’altro lato dell’Oceano la faccenda è ancora molto diversa. Secondo un recente sondaggio condotto da Gallup, il 42 per cento degli americani crede nel creazionismo: dal 1982 al 2014, i cittadini secondo cui la creazione dell’uomo da parte di Dio non ha niente a che vedere col concetto di evoluzione sono passati dal 9 al 19 per cento della popolazione. Inoltre, nel sistema scolastico americano l’atteggiamento nei confronti del creazionismo varia da Stato a Stato: in Tennessee e in Louisiana la legge consente di insegnare la teoria creazionista nelle scuole pubbliche; in Arizona, Ohio e in molti altri Stati è concesso solo nelle scuole private che ricevono finanziamenti pubblici, mentre in Texas unicamente nelle charter schools (per saperne di più, Slate ha pubblicato un grafico dedicato all’argomento).
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