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13:47 sabato 21 giugno 2025
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.
Francis Kaufmann/Rexal Ford ha ricevuto quasi un milione di euro dal Ministero della Cultura per girare un film che non ha mai girato Lo ha rivelato un'inchiesta di Open: l'uomo è riuscito ad accedere ai fondi del tax credit, senza mai girare nemmeno una scena.
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.

Cosa sappiamo sull’aereo ucraino precipitato a Teheran

08 Gennaio 2020

È di 176 persone (di cui 167 passeggeri e nove membri dell’equipaggio) il bilancio delle vittime dello schianto del Boeing 737 della Ukraine International Airlines, che nella mattina dell’8 gennaio è precipitato a Teheran subito dopo il decollo. Degli 82 iraniani, 63 canadesi, 11 ucraini, 10 svedesi, 4 afghani, 3 tedeschi e 3 inglesi a bordo, nessuno è sopravvissuto.

Come riporta il Time che ha ripercorso i momenti precedenti dell’incidente, il velivolo aveva appena lasciato l’aeroporto internazionale Imam Khomeini alle 6:12 di mercoledì quando, due minuti dopo, ha iniziato a precipitare in una zona agricola nella periferia della capitale iraniana, trasformando il terreno in un campo di detriti. Il Guardian aggiunge che il decollo dell’aereo era stato ritardato di quasi un’ora.

(Photo by ROUHOLLAH VAHDATI/ISNA/AFP via Getty Images)

Intanto, mentre l’Ukraine International Airlines ha dichiarato di aver sospeso i voli per Teheran, si cercano di ricostruire le cause dell’incidente, avvenuto in un momento di altissima tensione nella regione da cui, nelle stesse ore, sono partiti alcuni missili iraniani che hanno colpito due basi americane in Iraq (in rappresaglia per l’uccisione del generale iraniano Qassem Suleimani). Ed è a questo proposito che, come riporta il Time, l’emittente televisiva al Hadath ha diffuso la notizia secondo cui il Boeing sarebbe stato colpito «per errore» da un missile sparato proprio dai Pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione iraniana.  Ma non è ancora chiaro cosa sia successo (tanto che le autorità ucraine si sono offerte di contribuire alle indagini ora in corso). Cercando di fugare l’ipotesi di un “errore balistico”, il portavoce del Ministero iraniano dei trasporti, Qassem Biniaz, ha affermato che la colpa dello schianto sarebbe da attribuirsi a un incendio al motore. Il pilota dell’aereo avrebbe quindi perso il controllo del mezzo, non riuscendo a elaborare in tempo quanto stesse accadendo per comunicare il problema ai controllori del traffico aereo.

Nonostante secondo quanto riferito dalla compagnia si sia trattato di un velivolo nuovo, costruito nel 2016 e revisionato il 6 gennaio 2020, il numero di Boeing 737 che negli ultimi anni sono stati coinvolti in incidenti mortali (da quello schiantatosi nel 2010 a Mangalore in India sino al più recente, che il 29 ottobre 2018 è precipitato pochi minuti dopo il decollo da Giacarta) ha messo in luce la scoperta di inconvenienti tecnici nelle sue strutture. Solo il mese scorso, inoltre, la società aveva licenziato il suo amministratore delegato, Dennis Muilenburg, ampiamente criticato per aver fuorviato numerosi controlli cui Boeing avrebbe dovuto sottoporre i suoi mezzi.

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