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Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.
Nel 2026 OpenAI lancerà una modalità di ChatGPT per fare sexting Sarà una funzione opzionale e disattivata di default, che rimuoverà i limiti attualmente imposti al chatbot sui prompt con contenuti sessuali.
Una ricerca ha dimostrato che la crescita economica non è più legata all’aumento delle emissioni di CO₂ E, di conseguenza, che la transizione energetica non è un freno all'aumento del Pil, neanche nei Paesi più industrializzati.
Reddit ha fatto causa al governo australiano per aver vietato i social ai minori di 16 anni La piattaforma è convinta che la legge anti soci isoli i minorenni e limiti la loro voce politica nella società, fornendo benefici minimi.
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.

Stanno girando un sacco di foto sbagliate degli incendi in Amazzonia

22 Agosto 2019

In questi giorni si sta parlando moltissimo degli incendi scoppiati in larghe porzioni della foresta amazzonica brasiliana. Le immagini che ci restituiscono in queste ore i siti di informazione e i giornalisti sul luogo hanno contribuito ad attirare l’attenzione sulle politiche di deforestazione attuate negli ultimi mesi dal presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Come segnalava Il Post a luglio «tra maggio e luglio di quest’anno è stata disboscata una parte di foresta amazzonica maggiore di quella disboscata nello stesso periodo nel 2018, nel 2017 e nel 2016». Gli incendi, tuttavia, non sembrano essere purtroppo un fatto straordinario e la situazione non pare essere più preoccupante che negli anni passati.

Le foto dell’Amazzonia che brucia sono comunque diventate ben presto virali, ma ricondividerle sui propri account, al di là della comprensibile partecipazione emotiva, potrebbe essere più dannoso che altro. Lo dice Abigail Weinberg su MotherJones, quando fa notare che la maggior parte delle foto ricondivise sui social sono sbagliate: non appartengono cioè agli incendi in corso in questi giorni. Seguendo l’hashtag #AmazonRainforest se ne trovano tantissime. C’è un tweet di AltRockyNPS, ad esempio, un account non ufficiale del Parco delle montagne rocciose del Colorado, in cui la foto di un incendio avvenuto in California nel 2013 viene spacciata erroneamente per uno degli incendi in Amazzonia: è stata ritwittata più di 16.000 volte. Come sempre in questi casi il rischio di fake è dietro l’angolo: ci cascano giornali e semplici utenti, per cui sarebbe meglio fidarsi solo di account e agenzie di stampa riconosciute (come Reuters) e non lasciarsi trasportare dall’ansia da ricondivisione.

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