Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Il piano per la conquista di Marte di Buzz Aldrin

Buzz Aldrin è noto per essere il secondo essere umano ad aver messo piede sul suolo lunare il 20 luglio del 1969. Dopo la missione Apollo 11, come racconta nella sua autobiografia Return to Earth, Aldrin ha dovuto combattere per anni con problemi di depressione e alcolismo. Oggi, ottantacinquenne, è tornato con un piano degno della sua fama: colonizzare Marte.
Andando con ordine: Aldrin nella giornata di ieri ha partecipato a un evento al Florida Institute of Technology, a poca distanza dal Kennedy Space Center della NASA. La cerimonia segnava l’inizio di una collaborazione tra l’anziano astronauta e l’istituto, dove quest’autunno aprirà i battenti un centro chiamato Buzz Aldrin Space Institute.
Tra i ruoli di Aldrin, che vestirà i panni di ricercatore nel campo dell’aeronautica, ci sarà supervisionare un «piano generale» per lo sviluppo di una colonia su Marte. Aldrin prevede di usare le lune di Marte, Fobos e Deimos, come primi approdi degli astronauti, che rientrerebbero sulla Terra dopo dieci anni di stanza sul Pianeta rosso.
Il “quando” rimane da definire, ma Buzz Aldrin spera in una data: il 2039, il settantesimo anniversario da quel celebre «one giant leap for mankind».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.