Attualità

Il nuovo circo

Grumpy Cat ha "firmato" un contratto per un film, Lil' Bub è in tournée. Le nuove star mondiali non sono umane e andrebbero trattate meglio.

di Pietro Minto

Su Internet ci sono i gatti.

Ne esistono di molti tipi: uno dei primi a guadagnarsi una notorietà virale è stato Keyboard Cat, gattino intento a suonare la pianola indossando un buffo maglione (vedi sopra). Si tratta di un meme vecchio stile, analogico, che risale al 1984 e ha conosciuto una diffusione globale solo dopo essere stato pubblicato online. Keyboard Cat è quindi il padre del genere che ha finito col conquistare le attenzioni di tutti noi, dai video di Youtube alle Gif che vorticano su Tumblr, imponendo il verbo felino tra chi ricerca filmati divertenti e chi invece è alla ricerca della cuteness, delle carinerie, dell’effetto aww! di cui parlammo tempo fa.

Ammettendo per un istante l’esistenza del fantomatico Popolo Della Rete, potremmo dire che l’animale di compagnia di questo sia il Gatto Di Internet. Le cose però stanno cambiando e prendendo una piega nuova. In un momento in cui una delle hit dell’ultimo anno, “Gangnam Style”, ha conquistato il mondo partendo da un video in coreano su Youtube, è chiaro che la concezione di star system stia subendo una pesante trasformazione. Sorprende quindi, ma non troppo, la notizia del contratto cinematografico firmato da Grumpy Cat per produrre un film à la Garfield. Grumpy Cat è, per chi non lo sapesse, una gatta dal muso perennemente solcato da un grugno di disapprovazione: il suo vero nome è Tardar Sauce e nel 2012 la rete televisiva Msnbc l’ha definita «il gatto più influente dell’anno» (categoria che sì, esiste, a quanto pare). È stata ospite di molti eventi mondani come South By SouthWestimportanti trasmissioni televisive. Un bel giorno è inevitabilmente andata alavorare da BuzzFeed. In tutte queste occasioni la sua presenza è stata molto silenziosa: è rimasta ferma con la sua espressione-tormentone, attirando un pubblico entusiasta nel vedere un meme di Internet dal vivo.

Attorno a questo tipo di animaletti orbita una nuova figura professionale, quella del manager di fenomeni del web: a rappresentare Grumpy Cat – o meglio, gli interessi dei suoi padroni – c’è una società chiamata Broken Road; mentre il citato Keyboard Cat e un altro fenomeno come Nyan Cat sono curati da Ben Lashes, musicista di Portland che ha fiutato l’affare e si è incoronato “manager” di Vip virtuali.

C’è però un’enorme differenza tra Nyan Cat – l’animazione noiosa ma irresistibile di un gattino che corre sullo spazio (benvenuti su Internet!) – e un essere vivente la cui espressione rabbuiata è causata dal nanismo felino. Tardar Sauce non è un bel gatto in sé; non piace per il fascino misterioso tipico di questi animali: piace perché è malato, affetto da una malattia che lo rende bizzarro e buffo. Lo stesso discorso vale per Lil’ Bub (immagine seguente), un felino dall’aspetto alieno che ha conquistato una certa notorietà per la conformazione della sua faccia – gli occhi enormi e spalancati e la lingua in fuori per la mancanza di denti. Sembra un personaggio di un cartone animato giapponese, uno di quei personaggi che discutono di vita vissuta con gli umani e ogni tanto fanno una magia. Invece è un gatto polidattile, dotato di un numero di dita superiore al normale, e con osteoporosi. Ha quindi difficoltà motorie e lo si vede spesso strisciare invece di camminare. Lil’ Bub, star del film Lil Bub & Friendz presentato all’ultimo Tribeca Festival, è un perma-kitten che nasconde una storia bella, o quanto meno migliore di quella di Grumpy Cat. In natura sarebbe stato probabilmente abbandonato dalla madre a causa delle sue «molte mutazioni genetiche»; invece è stato salvato dal suo padrone, Mike Bridavsky, che l’ha adottato e da allora lo “usa” per ribadire in qualsiasi occasione l’importanza dell’adozione degli animali abbandonati (e per conoscere De Niro).

Ma qualcosa non torna in tutto questo. È giusto trasformare gli animali in star? È giusto tenerne il conto dei fan su Facebook o dei follower su Twitter? Cosa se ne fa un animale da compagnia della fama? Casi come Bub o Grumpy stanno forse spingendo una leva morbosa, dal vago retrogusto da circo vittoriano in cui le stranezze corporee diventano show. Prendiamo il recente caso di Princess Monster Truck, una gattina persiana diventata star di Instagram grazie alla sua mandibola sporgente che mette in mostra i buffi dentini dell’arcata inferiore: è l’ultima in ordine d’apparizione e fama ma racchiude tutte le regole del gioco:

stazza piccola;
difetto fisico più o meno grave;
leggera deformazione facciale.

E la bestiolina diventa una star. E il suo Padrone ricco.

La deriva morbosa da “nuovi freak” a quattro zampe con account Instagram è rischiosa e terribile. L’unico modo di evitarla è dargli un’impronta etica, fare dell’animale-star un testimonial. Ma non della Friskiescome è successo a Grumpy Cat. Mi riferisco piuttosto a temi come la difesa e la cura degli animali abbandonati, o a sostegno dei gattili e dei canili.

Jackson Galaxy, attivista per i diritti degli animali e grande esperto di gatti, ha recentemente discusso con il sito The Awl delle nuove celebrità, spiegando la differenza tra i due approcci possibili: Lil’ Bub è spesso in tournée in molti rifugi d’animali del Paese e il pubblico porta cibo per cani e gatti o dona soldi per potervi accedere e vedere da vicino Bub («era come un piccolo Budda, è stato assurdo»); il metodo Grumpy Cat è invece più da star system, con «gente che aspetta 12 ore per toccare la [sua] zampa». «Non mi piace mettere in vetrina i gatti, perché chi gli ha chiesto se gli va? Chi ha chiesto a Grumpy Cat o Tardar Sauce o quello che è se voleva stare lì o no?».

Nessuno, ovviamente. Ed è ovvio che un felino non possa avere le stesse ambizioni dei suoi padroni umani. Non guadagna i soldi degli sponsor. Si stanca facilmente. È un gatto – animale che ha un rapporto complicato con le persone. Quando Grumpy cat sarà veramente grumpy a causa delle nostro morbose attenzioni, come faremo a capirlo? Chi noterà la differenza visto che la sua peculiarità è il suo aspetto perennemente disgustato?

Da una parte questo fenomeno è un’ottima notizia per gli amanti degli animali perché dimostra che la ricerca dell’Animale Perfetto a son di incroci e sbandieramento di pedigree non è una causa comune, e che i difetti fisici non sono necessariamente un limite, anzi; dall’altra rappresenta però una dannosa conseguenza della morbosa ricerca di cuteness tanto in voga su Internet. La carineria è il fine, la missione ultima: il modello estetico sono i personaggi Pixar – occhi enormi, forma corporea innaturale, pucciosismo generale. Basta tenere a mente che Nyan Cat era un ammasso di pixel luminosi e lo si può guardare correre per 10 ore di seguito senza danneggiare nessuno se non stessi, mentre questi sono animali in carne e ossa.