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04:31 lunedì 17 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Il Jerusalem Post e il diritto di replica

29 Agosto 2011

Oggi il Jerusalem Post, storico quotidiano israeliano in lingua inglese (c’era già ai tempi del Mandato britannico, allora si chiamava Palestine Post) ha licenziato una delle sue storiche firme: Larry Derfner, classe 1951, reo di avere scritto un editoriale che ha fatto infuriare molti lettori, prevalentemente conservatori.

Il testo integrale dell’articolo, intitolato The awful, necessary truth about Palestinian terror, lo potete leggere qui ed è stato rimosso sia dal sito del JPost sia dal blog personale dall’autore dopo l’ondata di critiche. Riassumendo la tesi dell’autore è questa: una vulgata assai diffusa tra la sinistra mainstream israeliana sostiene che A) l’occupazione dei Territori palestinesi è feroce e ingiustificabile ma che B) il terrorismo palestinese è altrettanto ingiustificabile. Questa vulgata, sostiene l’autore, non regge perché se è vero che l’occupazione dei Territori opprime i palestinesi allora non si può dire che il terrorismo è del tutto ingiustificabile, ovvero A e B sono due assiomi che si escludono a vicenda.

Tesi discutibile e che ha fatto comprensibilmente adirare molti lettori del JPost. Derfner ha postato una rettifica sul suo blog, ma il giornale si è rifiutato di pubblicarla e l’ha licenziato in tronco.

Ora, qui nessuno ha intenzione di difendere l’articolo di Derfner. E, francamente, neppure di criticare la decisione di licenziarlo da parte del Jerusalem Post.

L’unica cosa da difendere è il diritto di replica. Un grande quotidiano come il Jerusalem Post avrebbe se non altro dovuto dare al giornalista l’occasione di difendersi dalle critiche con un’ultima column. E, a onore dell’autore, va detto che sul suo blog lo stesso Derfner non ha scritto il solito piagnisteo da “libero giornalista licenziato,” ma si è limitato a rivendicare questo, il diritto di replica.

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