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02:46 mercoledì 2 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

Il “cancer videogame” dove non si può vincere

08 Gennaio 2016

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Quella della famiglia Green è stata a lungo una storia felice: Ryan Green, programmatore, e sua moglie Amy si sono conosciuti in una chat online, poi si sono sposati e sono andati a vivere insieme in una piccola casa di proprietà a Loveland, in Colorado. In seguito hanno avuto tre figli: Caleb, Isaac e Joel, nato nel 2009. Proprio il terzogenito è stato suo malgrado il protagonista della fine dell’idillio della famiglia Green: attorno al periodo del suo primo compleanno Joel aveva iniziato a rimettere di continuo, assumendo una posizione strana che gli faceva piegare la testa di lato. Dopo diverse diagnosi, i medici erano giunti alla conclusione che si trattava di una rara forma di tumore al cervello.

Da una vicenda tragica come quella di Joel Green si possono trarre diverse conclusioni, variamente complicate. Il calvario del bambino, deceduto a 5 anni nel 2014, è riuscito tuttavia ad accendere un barlume di positività. Durante una notte di veglia a tentare di confortare il figlio in ospedale, Ryan Green ha avuto una sorta di strana, e qualcuno obietterà certamente inopportuna illuminazione: e se tentare di fermare quel pianto parlando a Joel, cullandolo e dandogli un po’ di succo di frutta fosse come trovarsi in una specie di orrendo videogioco? Sarebbe di certo stato un titolo in cui il giocatore non avrebbe avuto controllo su nulla, e per giunta uno in cui si sarebbe visto costretto a una sicura sconfitta.

Ryan ha deciso di parlarne moglie, Amy, del suo pensiero, che inizialmente ne è stata comprensibilmente sbigottita. La tenacia dell’uomo però l’ha portato a ricorrere ai suoi risparmi e a collaborare con uno sviluppatore indie e un sound designer, unione che ha prodotto un primo prototipo presentato alla Game Developers Conference di San Francisco, uno dei maggiori appuntamenti annuali dell’ambiente videoludico. Trovati i finanziatori di cui aveva bisogno in quell’occasione, Green è riuscito a produrre That Dragon, Cancer, un gioco in cui l’utente impersona lui stesso.

Ci si muove per la stanza esplorandola, con l’onnipresente, triste pianto di un bambino in sottofondo. Lo si può cullare, gli si può dare il succo che preferisce, gli si può parlare, ma lui continuerà col suo lamento. La madre di Joel, Amy, racconta di aver pianto a lungo rivivendo quella notte per la prima volta, anche se al tempo il terzogenito era ancora lì con loro. Altra consonanza con quanto realmente accaduto nella notte d’ispirazione di Green, dopo qualche minuto di pianto l’utente-Ryan si china su una sedia e inizia a pregare. E il bambino si quieta.

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