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06:20 mercoledì 2 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

Chi sono le #HotGirlsForBernie

27 Gennaio 2020

È comparso venerdì 24 gennaio su Twitter come una sorta di bizzarra forma di endorsement elettorale. Parliamo dell’hashtag #HotGirlsForBernie, tramite cui migliaia di persone stanno esternando sui social il proprio appoggio a Bernie Sanders, in corsa per le primarie del Partito Democratico. Come succede spesso in questi casi, l’hashtag nasce per caso – le prime timide avvisaglie risalgono infatti a metà gennaio – e solo dopo si è trasformato in un trending topic.

Come segnala Vox, scorrendo #HotGirlsForBernie si possono trovare oggi le dichiarazioni di voto di molte donne e persone queer, che appoggiano Sanders per via delle sue politiche in materia di sanità, per il suo Green New Deal, per la promessa di abolire l’ICE (la polizia che controlla i confini) e per quella di riformare il sistema giudiziario e, almeno in parte, quello economico. Oltre ai ben noti volti maschili che per lui si sono espressi, da Mark Ruffalo ai Vampire Weekend, tra le donne famose che hanno scelto di appoggiare pubblicamente Sanders ci sono Emily Ratajkowski, Milla Jovovich e Susan Sarandon, ma la campagna del senatore del Vermont sembrava avere un problema con la propria base di riferimento.

Già nel 2016, infatti, lo stereotipo del “Bernie bro” – «uomini bianchi e arrabbiati che in alcuni casi erano anche un po’ sessisti», come li definisce Vox – aveva rischiato di rendere il candidato poco popolare tra le donne. Secondo le proiezioni del 2020, però, la base di Bernie sembra oggi essersi allagata e diversificata, quindi hashtag come #HotGirlsForBernie, per quanto ridicoli, fanno in realtà un gran bene alla sua campagna, tanto più nel momento in cui le primarie stanno per entrare nel vivo.

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