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Anche Han Kang ha donato un suo manoscritto alla Future Library

Han Kang, scrittrice sudcoreana nata nel 1970, è l’autrice di La vegetariana, romanzo vincitore del prestigioso Man Booker Prize nel 2016 (noi l’avevamo intervistata qui, qualche giorno dopo l’uscita del libro per Adelphi). Pubblicato in patria nel 2007, il libro racconta la storia di una donna che prima decide di diventare vegetariana, poi vegana, poi direttamente una pianta. Con il suo secondo libro, Atti umaniuscito in Italia nel 2017, Kang ha vinto il Premio Malaparte: due libri, due premi.

Chissà se anche il terzo vincerà qualcosa: dovremo aspettare un po’ per saperlo – 95 anni, per la precisione – visto che Kang ha deciso di donare il manoscritto alla Future Library, celebrando l’evento con un lungo rituale in una foresta norvegese. Come racconta il Guardian, l’autrice ha trascinato il manoscritto dentro un panno tipicamente usato nei riti sudcoreani che accompagnano nascita e morte: «è stato come celebrare un matrimonio tra il mio libro e la foresta», ha detto Kang. Nessun adulto vivente scoprirà di cosa parla il libro, di cui è stato rivelato soltanto il titolo, Dear Son, My Beloved.

Dopo Margaret Atwood e David Mitchell, Kang è la quinta autrice ad essere stata scelta per il progetto dell’artista scozzese Katie Paterson, che ogni anno chiede a uno scrittore di contribuire con un manoscritto sui temi dell’immaginazione e del tempo e che prevede il taglio, nel 2114, dei 1000 abeti piantati in occasione dell’inaugurazione, avvenuta nel 2014. I manoscritti saranno conservati in una stanza appositamente progettata nella nuova biblioteca di Deichmann, inaugurata quest’anno a Oslo.