Hype ↓

Google ha dato mille dollari ai dipendenti per trasformare le loro case in uffici migliori

28 Maggio 2020

Insieme ad Apple e Microsoft, Google è stata una delle prime grandi aziende americane a scegliere la modalità smartworking per i propri dipendenti sin dall’inizio della pandemia. Non è strano quindi che adesso sia una delle prime a individuare un percorso graduale per riportare il lavoro alla normalità: come ha annunciato il Ceo, Sundar Pichai, l’azienda sta riaprendo per gradi – a settembre si arriverà solo al 30 per cento del personale nelle sedi. Nel frattempo, per permettere ai lavoratori di trasformare la propria casa in un ufficio, Google ha offerto loro 1000 dollari per l’acquisto delle attrezzature necessarie e del mobilio adatto.

Nella mail inviata ai dipendenti, Pichai li ha infatti aggiornati sul fatto che la società avrebbe intenzione di continuare a lavorare in remoto almeno fino alla fine del 2020, anche se per chi lavora da casa, la vita ha iniziato a svilupparsi intorno a un unico tavolo, per pranzare, lavorare, cenare, guardare il telefono. Come riporta Designtaxi, i dipendenti potranno quindi scegliere di acquistare computer o laptop – se al momento non dispongono di buoni dispositivi – ma soprattutto mobili, come scrivanie, sedie ergonomiche, tavoli appositamente da lavoro, al fine di rendere il lavoro da casa molto più confortevole, e «alleggerire», come precisato dal Ceo, il carico di preoccupazioni, «l’azienda è presente insieme a voi anche in questo momento». Per quanto riguarda il piano di riapertura, Google prevede di riaprire i suoi uffici intorno al 6 luglio, se le condizioni lo consentiranno, seguendo un programma a rotazione che consentirà di essere presenti fisicamente negli spazi in misura minore o uguale al 10 per cento. «Ma solo per i dipendenti per cui la presenza è necessariamente richiesta, e per quanti vorranno volontariamente tornare», ha continuato (come comunicato anche da Twitter, salvo specificare in quel caso che per chi lo vorrà, lo smart working potrebbe durare per sempre). «Per tutti gli altri, speriamo che adesso la vostra casa potrà accogliervi ancora meglio».

Articoli Suggeriti
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Leggi anche ↓
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Calenda: Endgame

Dopo il pessimo risultato alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, l'ascesa del leader di Azione sembra essersi bruscamente interrotta, tra candidature incomprensibili e sfuriate contro gli elettori.

di Studio
Tre giovani business che vogliono cambiare le regole, dal vivo, con Studio e Apple

Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti