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Giovani illustratori: Pietro Mazza

Seconda puntata delle interviste agli artisti coinvolti nel progetto New Italian Classic realizzato da Studio per Pitti Uomo 2016.

di Redazione

In occasione di Pitti Uomo, in programma da 14 al 17 giugno a Firenze, quattro autori scelti da Studio descrivono quattro concetti del nuovo vestire maschile e quattro illustratori danno forma alle loro parole. Per anticipare alcuni temi del progetto, stiamo pubblicando ogni giorno un’intervista a ognuno dei quattro disegnatori coinvolti con un portfolio dei loro lavori che ci piacciono. Questa volta tocca a Pietro Mazza: 25 anni, ha studiato design della comunicazione al Politecnico di Milano. Tra le sue collaborazioni, oltre a Studio: Flos, Hunter Fashion Magazine, Icon e Mousse.

 

Ciao Pietro, cos’è per te un classico italiano?

I dipinti di Fortunato Depero, oppure i trofei di Silvio Gazzaniga.

 

Quali sono i motivi ispiratori del tuo lavoro, le influenze, i maestri?

Potrebbero esserci Matisse, Fergus Purcell o molti altri. Di solito cerco di mescolare riferimenti diversi in base a quello a cui sto lavorando, possibilmente cose distanti tra loro. Mi interessa la cultura pop: musica, moda, cartoon, eccetera. Cerco sempre di scovare dei dettagli nelle cose che sto osservando, per estrapolarli, isolarli, rielaborarli e così via.

 

Che differenza c’è tra il lavoro di illustratore classico (editoriale) con quello che avete realizzato per Pitti, che ha un rapporto con lo spazio fisico? Quali difficoltà? Quali libertà?

Nel mio lavoro, come graphic designer o illustratore, mi capita di intervenire sugli spazi in maniera diversa. Può essere per l’impaginazione di un libro, il disegno di un logo, un’illustrazione, le grafiche di una t-shirt o un allestimento. Sono casi diversi in cui ho più o meno regole da rispettare. In questo caso sono stato libero di lavorare di pancia su un disegno abbastanza astratto, che cerca di riferirsi allo sportswear in maniera evocativa.

 

Che rapporto hai con la moda? Come ti vesti? Cosa ti piace indossare?

Guardando il mio background e il mio armadio vedo un sacco di t-shirt con grafiche, loghi o disegni, ma provo a non vestirmi sempre sempre così.