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20:02 sabato 5 luglio 2025
C’è un nuovo problema con l’Odissea di Nolan: l’accento americano degli attori Nel primo teaser del film Tom Holland e gli altri attori utilizzano una marcata cadenza americana, particolare che ha indispettito molti fan.
Le acque del mar Mediterraneo ormai sono così calde che nelle mappe satellitari appaiono arancioni L’agenzia spaziale europea ha pubblicato delle mappe impressionanti in cui si vede che in certe zone la temperatura dell'acqua arriva quasi a 30 gradi.
La Grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino, aprirà la Mostra del cinema di Venezia Protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti, il film sarà in concorso e punterà a vincere il Leone d'Oro.
È morto Michael Madsen, uno degli ultimi cattivi di Hollywood Stroncato da un infarto a 67 anni, è ricordato dal pubblico soprattutto per i cattivi interpretati nell’universo tarantiniano.
Andrea Bajani ha vinto il Premio Strega 2025 con L’anniversario Feltrinelli torna alla vittoria 20 anni dopo l'ultima volta.
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
Luca Guadagnino sta cercando delle comparse molto specifiche per il misterioso film che girerà quest’estate in Piemonte Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.

Quindici anni senza l’Avvocato

Il 24 gennaio 2003 moriva Gianni Agnelli, icona italiana e globale. Un documentario americano, in onda su Sky Atlantic, ne ripercorre l'incredibile vita.

di Studio
24 Gennaio 2018

Il 24 gennaio del 2003 moriva Gianni Agnelli, icona italiana e globale del secolo scorso. Il giorno successivo, centinaia di migliaia di persone si misero silenziosamente in fila, oltre tre ore di attesa, per un ultimo saluto all’Avvocato presso la camera ardente allestita al Lingotto. Un’immagine, quel fiume umano sulle storiche rampe dello stabilimento torinese dove praticamente nacque la Fiat per mano di suo nonno, che rende bene la dimensione della vita vissuta da Gianni Agnelli. O meglio, delle vite. Oggi le troviamo ordinatamente e gustosamente messe in fila nel documentario prodotto da HBO che si chiama appunto come lui, L’Avvocato, e che Sky Atlantic manda in onda in questi giorni; un film che ripercorre tutte le fasi di Gianni Agnelli: le origini, la movimentata gioventù, le donne, il successo globale, la guida della Fiat, gli anni difficili di Torino e dell’Italia, la Juventus, la famiglia.

La battuta che circola è che ci volevano gli americani per raccontarlo così, tenendo insieme il glamour, lo stile, la frivolezza, col dramma personale, la solidità del capitano d’industria, la dimensione dell’uomo pubblico tutto d’un pezzo. E probabilmente è vero, visto che quel che viene restituito è davvero il profilo di un’icona, forse il più celebre e riconosciuto italiano del ‘900.

Due sono gli aspetti che tutti gli intervistati, un parterre notevole di persone che con l’Avvocato hanno davvero avuto a che fare, familiari compresi, tirano in qualche modo fuori nel ricordarlo e descriverlo: l’approccio famelico alla vita e il coraggio. Dai tuffi in mare direttamente dall’elicottero personale alle trattative in barca coi libici, quando li fa entrare nel capitale della Fiat per salvarla, sempre accompagnato dal cuoco personale, amico e compagno di avventure di una vita; dalla scelta di arruolarsi e partire per il fronte durante la Seconda Guerra Mondiale ai flirt, veri o presunti e comunque mai smentiti, con le varie Anita Ekberg e Jackie Kennedy (richiamata all’ordine via telegramma dal marito presidente, mentre se la godeva a Ravello con l’Avvocato appunto), con tanto di descrizione delle varie garconnière. E poi: il coming out del maggiordomo confidato a lui per primo, cui segue telefonata agli amici per diffondere divertito il gustoso gossip; i celebri siparietti coi giocatori della sua adorata Juventus (nel doc ce n’è uno anni ’70 con un ignaro Anastasi e lui che racconta nel suo perfetto inglese a una tv straniera quanto gli sia costato); i rapporti con la politica, lui atlantista convinto, vero e proprio diplomatico sull’asse euroamericano, dai Kennedy che lo invitano con la moglie Marella alla loro prima cena ufficiale alla Casa Bianca, all’intimo Kissinger, che le telecamere colgono in lacrime nel ricordo dell’amico e del suo drammatico rapporto col figlio Edoardo. Ci sono anche gli anni di piombo naturalmente, complicatissimi, così come quelli dei picchetti davanti ai cancelli, degli scioperi oceanici, dello slogan «Agnelli, Pirelli, ladri gemelli». E poi, sempre per rimanere alla politica, una magistrale lezione in diretta tv sulle contraddizioni dell’eurocomunismo.

E ancora, ovviamente, lo sci, le scorribande nel Mediterraneo al timone dell’adorata Agneta, l’amore folle per le auto veloci. Le droghe, perfino. E lo stile, inarrivabile eppure imitatissimo, con un Valentino Garavani che candido ammette, guardando la telecamera: «Anch’io l’ho copiato, lo copiavamo tutti». Comunque la si pensi, quella raccontata in L’Avvocato, è la vita di un personaggio unico e irripetibile, nel bene e nel male, che porta intrecciato a sé qualche decennio fondamentale della nostra storia pubblica, privata, nazionale, globale. Da non dimenticare.

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