Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Una storia dalla scena techno in Iran

In Iran è proibito ascoltare o riprodurre musica di origine occidentale. Pensate quanto sia complicato essere dj in un Paese in cui sei ragazzi – è successo nel 2014 – sono stai arrestati per essere apparsi in un video virale mentre ballavano sulle note di Happy di Pharrell, incarcerati e condannati a ricevere 91 frustate.
Raving Iran, un documentario, cerca di entrare nelle vite e nelle storie personali di Anoosh e Arash, due ragazzi che devono quotidianamente affrontare problemi, pericoli e persecuzioni dovuti alla loro passione per la musica. Il film, diretto dalla regista svizzera Susanne Regina Meures, mostra i due artisti «stanchi di nascondersi dalla polizia e dalle loro carriere stagnanti» (Fact Magazine) mentre realizzano un ultimo, folle rave nel deserto, affrontando i pericoli che ne conseguono.
Una volta tornati a Tehran i due cercheranno di trovare la loro strada vendendo musica riprodotta illegalmente, senza permesso. Quando Anoosh viene arrestato sembrano il duo sembra non avere grosse speranze, finché gli amici non vengono contattati da un grande festival techno che si tiene in Svizzera. Nonostante l’euforia, l’idillio svanisce quando il loro permesso di soggiorno scade: cosa fare? Tornare in Iran o continuare a coltivare il sogno di una vita felice? Al momento il film non ha una data d’uscita, anche se sta girando in una serie di festival internazionali. Qui il sito del documentario.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.