Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Durante il down di Facebook Telegram ha guadagnato 70 milioni di utenti
Dopo il Facebook drama di lunedì scorso, che molto ci ha insegnato sul nostro rapporto con i social, l’app di messaggistica istantanea Telegram ha registrato 70 milioni di nuovi utenti, accogliendo gli esodati tra le maglie dei suoi indirizzi IP. Pavel Durov, geniale imprenditore russo 36enne e fondatore della piattaforma che collega 600 milioni di persone tra loro, ha dato la notizia: «Sono orgoglioso di come il nostro team abbia gestito la crescita senza precedenti perché Telegram ha continuato a funzionare perfettamente per la stragrande maggioranza dei nostri utenti», ha scritto, sulla sua piattaforma ovviamente. Come riporta il Guardian, secondo Sensor Tower, una società di app intelligence, lunedì l’app è salita di addirittura di 55 posizioni in cima alla classifica di download sull’Apple store nei soli Stati Uniti, nonostante ci sia stato qualche rallentamento, dovuto all’ingente ondata di nuovi utenti.
Durov, che in precedenza ha fondato il più grande social network russo, VKontakte, e per questo spesso chiamo il Mark Zuckerberg della Russia, negli anni ha ripetutamente criticato i sistemi di sicurezza delle app di connessione e di social media come Whatsapp e Facebook, invitando a più riprese gli utenti a rimuoverli dai loro smartphone. Nonostante Telegram non abbia ufficialmente pubblicato i dati sui nuovi utenti, gli esperti hanno ritenuto verosimili le cifre rivelate da Durov: al Guardian, Yuri Kizhikin, il fondatore del centro di analisi TGStat con sede a Mosca, ha dichiarato: «Almeno 50 milioni di nuovi utenti hanno scaricato l’app dopo il blackout di Facebook, è di gran lunga il più grande picco di iscritti che Telegram abbia mai registrato, ma ciò che è ancor più interessante è che lo stiano ancora utilizzando attivamente dopo giorni». Non è però la prima volta che Telegram registra un rapido afflusso di nuovi utenti: nel gennaio scorso dopo alcune indiscrezioni su una ipotetica nuova politica sulla privacy di WhatsApp, che avrebbe previsto una condivisione di dati con Facebook, l’app crittografata aveva visto aumentare i suoi iscritti di ben 25 milioni, e proprio in quella occasione Telegram aveva annunciato di aver superato 1 miliardo di download e di avere 500 milioni di utenti attivi mensili.
Grazie alle sue cautele in fatto di privacy, Telegram è il mezzo ideale per esempio per attivisti pro-democrazia in paesi tra cui Bielorussia, Hong Kong e l’Iran. In Russia, il Cremlino, che già aveva costretto Durov a cedere il suo primogenito social network, è stato costretto a revocare il divieto dell’app dopo aver tentato senza successo di ostacolarla per anni. Nonostante ciò pesanti critiche sono state mosse al miliardario durante il caso di Alexei Navalny, quando l’app aveva bloccato un bot pro scarcerazione: Durov aveva fermamente difeso la strategia, constatando come la decisione si fosse basata sul divieto imposto dal governo di fare campagna elettorale durante il voto, in linea con Apple e Google.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.