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Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
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Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.

Quando la Bosnia in guerra partecipò all’Eurovision ma nessuno la votò

17 Maggio 2022

Se avete seguito la finale dell’Eurovision di quest’anno, potreste per qualche minuto aver temuto che l’Ucraina non vincesse come tutti prevedevano. Sorprendentemente, alla fine, i Paesi europei che hanno dato i loro 12 punti agli ucraini non sono stati tanti. Prima del conteggio dei punti ottenuti col televoto, l’Ucraina era decisamente lontana dalla vetta. In testa c’era il Regno Unito, al secondo posto la Svezia, poi la Spagna. A ribaltare la situazione è stato il pubblico a casa: grazie a più di 400 punti ottenuti col televoto, i Kalush Orchestra sono schizzati in cima alla classifica. Nell’attesa di capire se l’evento dell’anno prossimo potrà davvero tenersi a Kiev, qualcuno ha voluto sottolineare che la loro vittoria non era affatto scontata, anzi, e che il calore mostrato dall’Europa nei confronti degli ucraini è qualcosa di inedito nella storia dell’evento: su Twitter la giornalista Melina Borčak ha dedicato un lungo thread all’edizione del 1993, durante il quale quando la Bosnia assediata non ottenne alcuna empatia.

Borčak ha raccontato di come quell’anno, per raggiungere l’Eurovision in Irlanda, la delegazione bosniaca dovette scappare da una Sarajevo assediata, perdendo sei dei suoi componenti. «La prima volta che la Bosnia ha partecipato all’Eurovision, la nostra delegazione era fuggita da Sarajevo assediata dalle bombe e dai cecchini. Sei persone morirono quella notte e 17 rimasero ferite», scrive. E continua raccontando l’esperienza del cantante: «Fazla ha dovuto provare due volte a raggiungere l’aereo. Al secondo tentativo, ha perso le scarpe nel fango della pista dell’aeroporto distrutta e ha continuato a correre, a piedi nudi». Come continua a raccontare nel thread, i sopravvissuti dovettero poi percorrere dieci chilometri sul monte Igman, alto 1510 metri.



Una volta raggiunto l’Eurovision, i problemi continuarono: «A proposito dei giornalisti, il cantante Muhamed Fazlović Fazla disse: “La più grande sorpresa per loro è stata che un musulmano potesse avere i capelli biondi e gli occhi azzurri. Ogni giorno sentivo: ‘Non sembri un musulmano!’ Ho chiesto loro: ‘Come dovrebbe essere un musulmano?'”. Chi già sapeva che i musulmani possono anche “sembrare europei” voleva comunque escluderlo dall’Europa».
La canzone di Fazla era una lettera d’amore a una donna fuggita da parte di un uomo che lotta per sopravvivere in Bosnia.

«Non avevamo un collegamento video, nemmeno un telefono! Ma un pessimo collegamento radio, con il quale la Sarajevo assediata cercò di rompere l’isolamento», continua a raccontare la giornalista, sottolineando il punteggio “vergognosamente basso” che portò la Bosnia al sedicesimo posto. E conclude, sfogandosi, sulla vittoria dell’Ucraina: «La canzone è buona, ma nessuno può negare che molti voti siano stati aggiunti per empatia». Il thread ha ovviamente generato un dibattito molto acceso sulla storia dei conflitti e delle guerre in Europa ma anche su come sia cambiata la modalità di votazione dell’Eurovision.

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