Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.
Cosa c’è alla fine di Internet?
Nel nuovo numero di Studio da oggi in edicola parliamo di un'epoca che sembra stia finendo e di quello che potrebbe succedere da ora in poi.

Come sarà internet dopo internet? Proviamo come prima cosa a sciogliere l’apparente controsenso di questo titolo. Esso va inteso così: internet, per come la conosciamo, sta cambiando? E cosa ci sarà dopo? Siamo in un momento di passaggio epocale? Qui a Rivista Studio ce lo siamo chiesti perché molti segnali indicano proprio questo. Un certo declino, non solo economico di Mark Zuckerberg e delle sue creature, Facebook in primis (ma anche Instagram minacciato dalla forza dirompente di TikTok), la presa di Twitter da parte di un non più equilibratissimo Elon Musk, l’irruzione sulla scena di ChatGPT, che minaccia di rendere i motori di ricerca sempre più superflui, e di tutto ciò che si sta muovendo nel campo dell’intelligenza artificiale (su cui avevamo già provato a riflettere, se non altro a livello iconografico, nei numeri precedenti). Gli un tempo geniali entrepreneur della Valley hanno perso molto del loro fascino. Alcuni sembrano impazziti, altri soltanto bolliti. E in tutto questo c’è una sensazione generale di stanchezza, una voglia di staccare piuttosto evidente da parte degli utenti, cioè di noi stessi; i cervelli fritti, oltre che distratti, che anelano a generici, vaghi e utopistici ritorni al passato. (C’è chi lo fa davvero, come un gruppo di ragazzi di New York, che ha fondato un club luddista, abbandonando i loro smartphone). Com’è successo che quella che si era presentata come la novità più eccitante e ricca di opportunità della storia moderna si sia trasformata in una prigione da cui vogliamo evadere? E cosa riusciamo a vedere all’orizzonte?
Oltre a TikTok, che non sembra conoscere declino, almeno per il momento, l’altra grande novità di questi mesi è l’intelligenza artificiale, con la differenza che, rispetto al momento in cui nacquero i social network, questa ci sembra già qualcosa di inquietante prima ancora della sua applicazione generalizzata. Quasi tutte le storie di questo numero partono dal passato per arrivare a oggi e a come siamo diventati. Quello che sarà non lo possiamo sapere, ma molti indizi ci dicono che tutto quello che abbiamo considerato come un’esperienza immutabile potrebbe mutare e molto. Intanto qualche stimolo di riflessione e qualche spunto di cambiamento ve lo diamo nelle pagine del nuovo numero. Buona lettura!

Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.

Nei suoi libri si oppone a quell'idea di letteratura giapponese “stramba e misteriosa” che tanto successo ha riscosso negli anni. Di questo e di povertà, di stranezze, di suo marito e di litigi con Murakami Haruki abbiamo parlato con lei, durante il Festivaletteratura di Mantova.

Il nuovo film della regista di Past Lives era atteso come il rinascimento della romcom. Vedendolo, invece, si capisce che le romcom forse non torneranno mai perché non c'è più nessuno che sappia farle.